Politica

Liberalizzazioni, le lobby costringono il governo ad un altro dietrofront

ROMA, 23 FEBBRAIO 2012 - Il Governo si è visto costretto a piegarsi alla volontà bilaterale dei Senatori sul decreto liberalizzazioni, e ha dovuto fare un passo indietro sulla norma sui taxi. Infatti, l'esecutivo ha dovuto accogliere l'emendamento redatto pochi giorni fa da Simona Vicari (Pdl) e Filippo Bubbico che rinnova l'attuale prassi di attribuire ai sindaci, e non alla nascente Authority come prescriveva il decreto, la facoltà di decidere le licenze. L'autorità avrà solo un potere di indirizzo e di controllo che potrà esercitare ricorrendo al Tar se i Comuni non seguiranno le sue direttive senza una valida motivazione.
Il governo sperava di poter evitare il dietrofront appoggiandosi alla sponda del Partito Democratico, ma è stato proprio un suo rappresentante, Paolo Gairetta, a presentare l'emendamento contenente la base della modifica. Modifica che non è stata ancora votata ma che è già valsa al Governo l'accusa di cedere alle lobby e di “essere forte solo con i deboli”.[MORE]
Da parte sua, Roberto Schiffani, presidente del Senato ha voluto rassicurare sia il Governo che l'opinione pubblica: ''Credo che il Senato - ha affermato - rafforzerà il provvedimento con interventi che liberalizzeranno di più il mercato'', e quindi ''difendendosi da pressioni di lobby e corporazioni''.
Il decreto infatti, è al vaglio della Commissione Industria di Palazzo Madama che ha votato ed approvato alcuni articoli a tutela dei consumatori, tra cui l'introduzione di mega multe contro le clausole vessatorie, la possibilità di sottoscrivere un mutuo senza l'obbligo di aprire un conto corrente e conti correnti gratuiti per i pensionati con un assegno fino ai 1500 euro.

foto da comune.ciampino.roma.it

Maria Assunta Casula