Estero
Via libera dal Parlamento europeo alla nuova Commissione europea di Ursula Von der Leyen
STRASBURGO, 27 NOVEMBRE - Il Collegio dei 26 Commissari, presieduto dalla tedesca Ursula von der Leyen, in data odierna ha ottenuto il sostegno del Parlamento europeo con 461 voti a favore, 157 contrari e 89 astensioni. Per dare all'Europa un "nuovo inizio", dopo il mandato di Jean-Claude Juncker, la ‘Commissione’ ha cinque anni di tempo per riformare l'Unione. Non mancano i progetti: migrazione, digitalizzazione, economia...
"Non vedo l'ora di iniziare a lavorare", ha dichiarato la Von der Leyen in conferenza stampa al Parlamento europeo. "Se facciamo bene il nostro lavoro, l'Europa del 2050 sarà il primo continente al mondo a emissioni zero, sarà una potenza trainante nel mondo digitale, rimarrà l'economia che rieuscirà meglio a bilanciare mercato e sociale, sarà un leader nella risoluzione di importanti problemi globali", ha dichiarato alla fine del suo intervento seguito da una ‘standing ovation’ da parte di alcuni deputati.
Sulla spinosa questione della migrazione, Ursula von der Leyen ha promesso che l'Europa avrebbe fornito "sempre un riparo a chi ha bisogno di protezione internazionale", ma ha anche sostenuto, un rafforzamento delle frontiere esterne e un ritorno di "coloro che non hanno il diritto di rimanere". Le sue proposte dovrebbero essere presentate alla fine del primo trimestre del 2020 o al limite all'inizio del secondo trimestre.
In merito alla Brexit, Ursula von der Leyen ha detto: "Un membro della nostra famiglia intende lasciare la nostra Unione e io non ho mai sottaciuto che sarò sempre una remainer… Ma rispetteremo la decisione dei britannici e troveremo sempre delle soluzioni alle sfide comuni, ma qualsiasi cosa serba il futuro per noi il legame e l'amicizia dei nostri popoli non possono essere spezzati".
Parlando alternativamente in inglese, francese e tedesco, Ursula von der Leyen ha presentato i suoi 26 commissari - tra cui 12 donne che la circondavano - un record nell'emiciclo di Strasburgo.
I gruppi che hanno votato per lei o si sono astenuti, tuttavia, l'hanno avvertita che non le stavano dando un "assegno in bianco", come ha dichiarato il leader liberale rumeno di Renew, Dacian Ciolos.
Il tedesco Manfred Weber, leader dei 182 membri eletti del principale gruppo politico PPE, si è congratulato con la sua connazionale, per "essere riuscita ad uscire" da una situazione "difficile".
I 154 socialdemocratici eletti hanno quasi tutti votato a favore della nomina, così come i 108 liberali di Renew.
Ma ci sono state anche alcune voci discordanti, come quelle dei quattro deputati socialisti francesi che si sono astenuti, unendosi alla posizione dei Verdi, che per la maggior parte hanno scelto l'astensione. "Non vogliamo brandire il cartellino rosso, ma non vogliamo dare carta bianca," ha avvertito il copresidente verde Ska Keller.
L'estrema sinistra (GUE), proprio come anche l'estrema destra, hanno votato contro. Il francese Manon Aubry (LFI, sinistra radicale) ha criticato "impegni poco chiari e contraddittori" della nuova eletta Commissione. Da parte sua, l'italiano Marco Zanni, del gruppo ID di estrema destra, ha attaccato "una commissione che era già traballante, una commissione cieca".
Il nuovo esecutivo dell'UE non avrà un rappresentante britannico, in quanto il Regno Unito, ancora membro dell'UE fino al 31 gennaio, si è rifiutato di proporre un nome prima delle elezioni del 12 dicembre.
"Dopo le vicissitudini sull'approvazione dei commissari, il nuovo presidente ha voluto dare un messaggio di fiducia e tracciare il quadro della sua azione dimostrando che la sua squadra è coerente con il suo programma e pronta ad entrare in azione", ha affermato Eric Maurice della Fondazione Schuman, intervistato da AFP.
Paolo Gentiloni dopo l'ok del parlamento europeo alla nuova Commissione, ha dichiarato: “La commissione parte con un consenso del parlamento addirittura superiore a quello della Commissione precedente e questo è di buon auspicio” - ha aggiunto - "Credo che una straordinaria priorità dei prossimi anni debba essere quella degli investimenti e di regole che facilitino gli investimenti soprattutto in campo ambientale".
La nuova Commissione europea, presieduta da Ursula von der Leyen, entrerà in carica il 1° dicembre. Con un mese di ritardo a causa della mancanza di una solida maggioranza. Da qui la nomina inedita di tre vicepresidenti esecutivi dei principali gruppi parlamentari: per l'ala destra del PPE, Valdis Dombrovskis; per i socialdemocratici, Frans Timmermans; peri liberali di Renew Europe, Margrethe Vestager. Creata per facilitare il compito della Von der Leyen e renderlo più semplice, questa scelta molto politica sta già irritando le altre formazioni.
Luigi Palumbo