Estero
Libano: un morto durante proteste contro film blasfemo. In Sudan assalto alle ambasciate
LIBANO, 14 SETTEMBRE 2012 - La tensione è alta in tutto il mondo islamico, le proteste contro il film “L’innocenza dei musulmani”, considerato blasfemo e osceno, non accennano a placarsi. La giornata di oggi, venerdì, giorno santo per i musulmani, porta con sé nuovi attacchi e minacce contro l’Occidente.
In Libano, dove il Papa si è recato in visita ufficiale, gli scontri tra polizia e manifestanti hanno provocato un morto e 25 feriti. La televisione satellitare al-Arabiya ha parlato infatti di una manifestazione di circa 300 fedeli svoltasi oggi a Tripoli, principale porto e seconda città del Libano. Sembrava che la polizia avesse ormai disperso i manifestanti ma in poco tempo il gruppo si è ricompattato, facendo degenerare la situazione. Durante le proteste a Tripoli è stato inoltre dato alle fiamme un ristorante della catena americana Kentucky Fried Chicken (Kfc).[MORE]
Nella città di Khartoum, in Sudan, ci sono stati assalti alle ambasciate tedesca e britannica. Un corteo di circa 5000 persone si è riversato nelle strade della città sudanese, il primo attacco si è svolto contro l’ambasciata britannica, senza però esiti violenti. L’assalto all’ambasciata tedesca ha invece avuto conseguenze maggiori, infatti i manifestanti hanno fatto irruzione nella zona dell’ambasciata, hanno rotto alcune finestre e hanno appiccato un incendio. Le immagini della televisione al-Jazeera mostrano una fitta colonna di fumo che proviene dall’ambasciata e la bandiera islamista issata in sostituzione di quella tedesca. La polizia ha lanciato dei lacrimogeni contro la folla di manifestanti che hanno risposto con un fitto lancio di sassi. Nonostante ciò il personale dell’ambasciata si trova al sicuro, ha garantito il ministro degli Esteri tedesco, Guido Westerwelle.
Nuove tensioni anche in Egitto, a Il Cairo infatti centinaia di musulmani continuano l’assalto all’ambasciata americana. Anche qui la polizia risponde con i lacrimogeni e i manifestanti con il lancio di sassi. Le proteste si diffondono anche in Iran, principalmente a Teheran, nel Kuwait, in Qatar, ma anche in Indonesia e Malaysia dove la religione principale è proprio l’Islam.
(foto da www.adnkronos.com)
Laura Lussu