Estero
Libano, un'app per dire ai propri cari «Sono vivo»
BEIRUT, 23 GENNAIO 2014 – Con tre attentati dinamitardi nel solo mese di gennaio, i libanesi si stanno abituando a rassicurare i propri cari in patria e all'estero che sono sopravvissuti. E a tal fine, è stata creata un'app. “Sono vivo” è nata da un'idea un po' macabra di una studentessa libanese di 26 anni, Sandra Hassan, che vive a Parigi. L'app consente di twittare un messaggio istantaneo standard a seguito di un attacco: “Sono ancora vivo!”, con gli hashtag #Lebanon e #LatestBombing. Hassan ha caricato l'app per smartphone lo scorso martedì, a seguito dell'attentato suicida nel sobborgo meridionale di Beirut, Haret Hreik, che ha ucciso quattro persone.
L'esplosione è stata la terza a colpire il Libano in questo mese, preceduta da un'auto-bomba nella città settentrionale di Hermel e un'altro analogo episodio nello stesso quartiere di Beirut, Haret Hreik.
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«Ogni volta che c'è un'esplosione o un evento simile in Libano, tutti si precipitano sui propri telefoni nel tentativo di raggiungere familiari, amici e colleghi, e assicurarsi che non siano stati coinvolti», ha spiegato Hassan in un'intervista, «dopo l'esplosione di martedì, ho sviluppato e pubblicato questa applicazione quasi come uno scherzo, una sorta di umorismo nero, ma che per la situazione che il mio paese sta vivendo potrebbe essere utile».
Hassan si è mostrata anche sopresa dall'interesse che la sua creazione ha suscitato, ed ha ricevuto numerose richieste di migliorare l'app per gli utenti.
Foto: hurriyetdailynews.com
Dino Buonaiuto