Letteratura e cronaca nera intrecciate a Torino nell'omicidio di una prostituta
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TORINO, 22 AGOSTO 2012 “ La sua uccisione era l'unico modo per preservare intatta la purezza. In questo modo nessuno avrebbe saputo più nulla del mistero di bellezza della piccola Anthonia".Queste righe sono tratte dal romanzo “La rosa e il leone” di Daniele Ughetto Piampaschet, 34 anni, di Giaveno (Torino).
Ora, lo scrittore è stato arrestato con l’accusa di omicidio volontario premeditato e occultamento del cadavere di Anthonia Egbuna, una prostituta nigeriana ripescata nel Po, lo scorso febbraio. L’uomo avrebbe compiuto l'omicidio a coltellate e avrebbe poi gettato il cadavere nel fiume. Nel racconto, il love affair tra la prostituta e il protagonista si conclude proprio con quest’ultimo che strangola la ragazza in corso Regina Margherita, dove lavorava anche la malcapitata africana. Sulla vicenda sono in corso ulteriori indagini e sarà ovviamente il processo a stabilire le responsabilità dello scrittore. [MORE]
Se esse venissero accertate, ci troveremmo di fronte a qualcosa di sconcertante.Un’interazione tra la mente letteraria e la mente malata di un individuo, da cui sarebbe poi “partorito”sia un atto letterario che un gesto criminale. L'ispirazione letteraria può attingere alle fonti più diverse, non vi è dubbio, ma trovare la propria vena di scrittore grazie a un omicidio appare comunque qualcosa di più vicino alla finzione libresca che alla realtà quotidiana. DI certo, vi è al momento la storia tragica di una giovane emigrata, che la protagonista non avrebbe mai voluto scriverere.
Raffaele Basile