Cronaca

Lettera aperta di una ex lavoratrice Phonemedia di Catanzaro

CATANZARO, 16 DICEMBRE 2011- Strano, è arrivato un altro Natale, non me ne ero nemmeno accorta, ero intenta a rattoppare le mie scarpe col cartone a ricucire gli strappi dei miei jeans. Uno sguardo dalla finestra quelle luci intermittenti ... come passa il tempo. Anche quest'anno niente regali sotto il mio albererello finto come il mio sorriso al supermercato tra palline di vetro soffiato, stelle filanti e gente indifferente che si prepara a festeggiare.[MORE]

Niente regali per i miei figli ai quali avevo promesso una vita diversa quel giorno in cui firmai quello che per me era il sogno di una vita ... un contratto a tempo indeterminato. Con quanta felicità indossavo le mie cuffiette ogni giorno, orgogliosa e soddisfatta di poter fare la spesa tutti i giorni. Ero brava (dicevano), puntuale, precisa, professionale, e io ero orgogliosa di me stessa. Un lavoro al call center che per me era la vita.


Mi hanno levato tutto, sogni, speranze; mi hanno portato via il sorriso, la gioia di alzarmi ogni mattina.
Il cartone non vuol saperne di incollarsi alle mie scarpe, gli strappi sui jeans ... quelli sì, li ho ricuciti, ma non quelli in fondo all'anima. Cosa ne sarà di me? Dei miei figli? Cosa faremo ora che non c'è rimasto nulla, ora che quel pezzo di carta non vale più niente?
E non ho ancora il coraggio di guardarli negli occhi e di dire: "mamma ha fallito".
 

Mamma che quel giorno di 3 anni fa li ha portati via da quella casa dove prendeva solo botte e insulti ... dove la vita era diventata un inferno. Mamma avrebbe voluto solo dargli una vita migliore, serena, dignitosa.
"Mamma ha fallito."
Menomale che oggi piove, le lacrime si confonderanno con la pioggia mentre percorro chilometri per cercare un lavoro. Ma chi me lo dà un lavoro alla mia età?
Il cartone s'è bagnato; domani proverò ad incollarle meglio.
Buon Natale a voi che potete festeggiarlo.

UNA EX-LAVORATRICE PHONEMEDIA DI CATANZARO