Lettera aperta alla Sig.ra Patrizia Moretti, madre di Federico Aldrovandi
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ROMA 24 SET. 2011 - Ho letto, da notizie riportate su alcuni quotidiani, che Lei ha dichiarato che non parteciperà alle celebrazioni nazionali per San Michele Arcangelo, Santo Patrono della Polizia di Stato, in programma a Ferrara il prossimo 29 settembre.[MORE]
Debbo anche riconoscere che, fin dal primo momento, ero stato determinato ed intimamente convinto che la scelta di celebrare la Festa del Patrono della Polizia proprio a Ferrara, fosse un atto di grande sensibilità da parte dell'Istituzione nei confronti suoi e della città, che è stata teatro di questa triste vicenda. Una scelta ed un atto con un profondo significato morale ed etico da parte dei vertici della Polizia, un chiaro segnale di chi crede nella democrazia e nelle sue regole.
Come tutti i cittadini italiani, anche tutti gli Appartenenti alle Forze dell'Ordine, subiscono processi per tre gradi di giudizio, per poi vedere emessa una sentenza definitiva. Queste regole sono e devono essere rispettate da tutti, anche da Lei.
Invece dalle Sue parole traspare odio verso l'Istituzione e con essa nei confronti di TUTTI coloro che, nella città dove vive, come nel resto d'Italia, continuano a lottare quotidianamente e con sacrifici che Lei nemmeno immagina, per servire i cittadini e mantenere in piedi la legalità.
Mi ferisce quindi vedere utilizzato come palcoscenico un fatto di infinita gravità come la morte di un ragazzo, per il lancio di iniziative politiche o propagandistiche.
E ciò è ancora più grave per avere dichiarato, in evidente contraddizione, di "volere incontrare il Capo della Polizia Manganelli" e che "l'uccisione di Federico è stata sempre sottoposta alla massima attenzione dei vertici della Polizia e del Ministero degli Interni. Una cosa che vediamo con favore, un tentativo di creare un dialogo..".
Si decida signora Moretti e sia chiara! Nulla in democrazia Le impedisce di parlare, ma tutta la disonestà che Lei critica apertamente nei confronti delle Forze dell'Ordine, la dovrebbe almeno vedere coerentemente ed apertamente dichiarare le sue intenzioni: siano esse politiche (e si troverebbe in buona compagnia della signora Giuliani….) od altro!
Non sentiremo, comunque, la Sua mancanza nel giorno in cui, seppur sobriamente, ci rivolgeremo a San Michele Arcangelo. Sarà Lei ad avere perso un'occasione, non i poliziotti, non la Polizia.
Concludo con i pensieri di suoi concittadini, scritti tra i commenti di un quotidiano online estense: "I coniugi Aldovrandi non vanno alla festa della Polizia di Stato benché invitati ? E chi se ne frega!!!!! Rimane comunque un brutto gesto e di pessimo esempio verso chi, come me, crede nelle istituzioni". "La polizia ha sbagliato e ha pagato. la famiglia ha avuto la sua giustizia. Adesso basta".
Se prima il suo atteggiamento era scusabile, per il rispetto dovuto alla morte di Suo figlio, ora non è più comprensibile.
Il Segretario Generale del COISP
Franco Maccari