Politica

Letta, su finanziamento ai partiti: «Niente passi indietro»

ROMA, 23 LUGLIO 2013 - In un tweet, il presidente del Consiglio, Enrico Letta – in vista della votazione odierna alla Camera degli emendamenti contenuti nel ddl sul finanziamento pubblico ai partiti – ha scritto: «Non faremo passi indietro sull'abolizione del finanziamento pubblico ai partiti. Il ddl che abbiamo presentato è una buona riforma. Perché bloccarlo?».

Così, Letta conferma la volontà del governo di non fare retromarcia, sul disegno di legge che dovrebbe portare alla graduale trasformazione del finanziamento pubblico ai partiti in un sistema di donazioni da parte dei cittadini. Oggi, infatti prenderà il via l'esame dagl’emendamenti presentati al ddl del governo, il quale dovrebbe arrivare nell’aula della Camera il 26 luglio. Tuttavia, a causa della divergenza di posizione da parte dei partiti di maggioranza, si rischia uno slittamento a settembre. [MORE]

Contenuto del ddl. Il disegno di legge varato il 31 maggio prevede l'abrogazione per gradi dell'attuale sistema di rimborsi elettorali ai partiti. In particolare, il contributo pubblico dovrebbe ridursi al 60% nel primo esercizio successivo a quello dell'entrata in vigore della legge, per poi diminuire al 50% nel secondo esercizio e al 40% nel terzo esercizio, fino alla totale cessazione. Senza intoppi,la legge dovrebbe entrare a regime - nel 2017 - se questa venisse approvata dal Parlamento entro quest'anno senza modifiche sostanziali. A seguito di ciò, gli unici canali di finanziamento dei partiti diventerebbero le erogazioni volontarie con detrazioni dall'imposta lorda del 52% per gli importi fra i 50 e i 5.000 euro e del 26% per tutti gli altri fino a un massimo di 20.000 euro e la destinazione volontaria del 2 per mille. Infine, la contribuzione volontaria inizierebbe dalla dichiarazione dei redditi 2015 relativa all'anno precedente.

In merito alla questione, in un comunicato la deputata di centrodestra Daniela Santanché, ha dichiarato: «Non facciamo scherzi sul finanziamento pubblico ai partiti, punto qualificante del programma elettorale del Pdl. Ognuno cammini con le proprie gambe. In questo momento di profonda crisi economica, considerando come tirano la cinghia gli italiani, essi non capirebbero se noi non facessimo anche noi uguale a loro».

Più pungente l'esponente del Pd Matteo Orfini: «Nei momento di difficoltà di governo ci si grillizza e si utilizza l'argomento del finanziamento pubblico contro un indistinto partitismo. Su questo punto stiamo facendo una discussione di merito che parte dal ddl e nessuno sta cercando di rallentare. Il problema che abbiamo posto è solo quello di garantire al fianco all'abolizione del finanziamento anche la democrazia interna e la trasparenza dei partiti».

(fonte Adnkronos)

Rosy Merola