Politica
Letta: "Sarò presente alle olimpiadi di Sochi"
ROMA, 3 FEBBRAIO 2014 - Il Presidente del consiglio italiano Enrico Letta, si dissocia dagli altri leader europei quali Obama, Hollande, Merkel e Cameron, scegliendo di non disertare ma di essere presente alla cerimonia di apertura - che si terrà il 7 Febbraio - dei giochi olimpici di Sochi.
Letta, in una conferenza stampa da Doha ha riferito: "Abbiamo deciso la presenza del presidente consiglio italiano a Sochi, riteniamo sia utile per sottolineare soprattutto la candidatura italiana per le Olimpiadi di Roma del 2024. Bisogna essere a Sochi per cominciare a far marciare questa candidatura." Ma un tasto "dolente" per la Russia è stato toccato dal Presidente italiano, il quale ha espresso la sua volontà di "condannare" le leggi omofobe promulgate da Putin: "A Sochi ribadirò la contrarietà dell'Italia a qualunque normativa discriminatoria nei confronti dei gay, nello sport e fuori dallo sport."
Ma questo non è bastato alle comunità gay, le quali hanno alzato un polverone di critiche dopo la "fedeltà" mostrata dal governo italiano nei confronti del Cremlino accusando la "complicità tra Letta e Putin". il senatore del Partito democratico Sergio Lo Giudice si è mostrato esplicitamente contrariato alla scelta del Presidente, invitandolo quindi a non presentarsi alla cerimonia: "C’è un solo modo per lanciare un segnale chiaro e mettersi dalla parte buona della storia: non andarci.L’Italia, caro Enrico, non ha le carte in regola sui diritti di gay, lesbiche e trans, ma è fanalino di coda fra i Paesi dell’Unione Europea sia sul piano normativo che sul piano dell’azione sociale e culturale di prevenzione delle discriminazioni. La tua presenza a Sochi ribadisce l’indifferenza del nostro paese e non basta una generica dichiarazione di contrarietà alle norme discriminatoria, scontata per uno Stato membro dell’Unione europea."
(immagine da grr.rai.it)
Rossella Assanti [MORE]