Letta: riforma legge elettorale priorità
Politica Emilia Romagna

Letta: riforma legge elettorale priorità

domenica 18 agosto, 2013

RIMINI, 18 AGOSTO 2013 – Nel corso di un intervento per l’inaugurazione della XXIV edizione della kermesse di Comunione e Liberazione - a Rimini - il presidente del Consiglio Enrico Letta ha affermato: «A ottobre andrà approvata la legge elettorale per consentire al cittadino di tornare a diventare arbitro», aggiungendo che: «In questi due anni un percorso faticoso si è compiuto: un periodo in cui in Italia non ha funzionato la politica, il sistema di regole che abbiamo non ha funzionato».

In particolare, il premier punta il dito contro il conflitto permanente ribadendo – appunto – che la riforma della legge elettorale è una priorità «che a ottobre - io penso - Montecitorio dovrà approvare, una riforma che consenta al cittadino di tornare a essere arbitro. Far vincere la forza dell'incontro. I professionisti del conflitto vogliono tener viva la rendita di posizione. Il conflitto copre il merito dei problemi: quello che conta è andare contro il nemico». Inoltre, Letta ha anche sottolineato che, tra le altre riforme della politiche da realizzare, occorre procedere con «l'abolizione del finanziamento pubblici dei partiti e le altre riforme costituzionali necessarie». Riforme che consentano una capacità decisionale che oggi manca». Contro il conflitto permanente dobbiamo «far vincere la forza dell'incontro. [MORE]

Ricollegandosi al discorso fatto al meeting di Cl due anni fa da Giorgio Napolitano, Letta ha detto: «Negli stessi giorni del 2011 saliva lo spread, sembrava la fine del mondo, in queste ultime giornate gli spread sono tornati indietro a prima di quel momento così drammatico. In questi due anni un percorso faticoso e doloroso si è compiuto. Non possiamo dire che a febbraio non è successo nulla, è successo un terremoto che ha riguardato tutte forze politiche e ha cambiato il modo di essere dei cittadini italiani. Quella è stata l'ultima richiesta alla politica di cambiare e noi non possiamo essere sordi».

Il presidente del Consiglio ha inoltre puntualizzato che l'Italia «è il paese dei guelfi e ghibellini, del tutti contro tutti, ma l'identità solida non ha paura dell'incontro: si è convincenti se si ha una visione credibile se si realizzano le cose, non si è convincenti se il consenso si usa solo per evitare che arrivi il nemico. E' modo di far politica che non mi appartiene». Inoltre, nell’ambito della politica economica il premier ha sostenuto che le «tasse dovranno scendere nel modo giusto e che l'uscita dalla crisi è a portata di mano. È possibile a seconda di cosa facciamo. Se guardiamo al futuro usciremo dalla crisi. Una crisi che è stata ed è terribile».
Poi, Letta si è soffermato sui giovani affermando che: «Non li lasceremo soli: lavoreremo e faremo di tutto perché riescano ad avere opportunità. Grazie a un'Europa e a un'Italia migliore daremo ai giovani quelle opportunità che altri, in altre parti d'Europa, hanno già oggi

Prima dell’intervento di Letta, sugli schermi del Meeting è stata mandata in onda una videointervista del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, il quale ha puntualizzato la necessità di un'Europa unita.: «Non c'è più bisogno dell'Europa per garantire la pace interna: questa non è soltanto una speranza ma credo che possa essere una convinzione fondata; però c'è bisogno di essere uniti e più integrati di prima perchè altrimenti l'Europa rischia di essere sommersa dal processo di globalizzazione e di perdere peso in modo drastico e di avere una voce sempre più flebile, di non riuscire a esprimere i valori che un lungo patrimonio storico hanno inciso nella identità europea».

(fonte: Ansa)

Rosy Merola


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