Politica

Letta: «In Parlamento per nuova fiducia, ma dopo le primarie del Pd»

VILNIUS, 29 NOVEMBRE 2013 - I recenti eventi politici, ovvero la decadenza di Berlusconi con relativa uscita dalla maggioranza di Forza Italia e la formazione di nuovi gruppi parlamentari, hanno indotto il Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, ad invitare il premier Letta a recarsi in Parlamento per un ulteriore prova di fiducia da parte delle Camere.

Da Vilnius, dove è impegnato nel summit del partenariato dell’est, è arrivata puntuale ed immancabile la risposta del presidente del Consiglio, Enrico Letta: «Lunedì pomeriggio andrò al Quirinale, dopo il vertice bilaterale con Israele, e verificheremo insieme i diversi passaggi».

Dunque, ogni decisione verrà presa di comune accordo con il presidente della Repubblica. Di certo appare improbabile che il premier Letta si presenti al Colle con le proprie dimissioni, così come richiesto da Forza Italia, mentre, come egli stesso conferma, è scontata una nuova verifica sulla maggioranza: «conta la sostanza – ha spiegato – e cioè che chiederemo al Parlamento una nuova fiducia e certificheremo i numeri già evidenziati al Senato con la legge di Stabilità che segna già un perimetro di maggioranza».[MORE]

Tuttavia Enrico Letta è consapevole che adesso la tenuta o meno del governo dipende più che mai dalla responsabilità del suo partito: il Pd. Per tale ragione lo stessa voto di fiducia avverrà soltanto dopo l’elezione del nuovo segretario del partito di via del Nazareno, come lo stesso premier afferma: «ritengo di aspettare le primarie del Pd l’8 dicembre, poi subito dopo andare in Parlamento a chiedere il voto di fiducia».

Altro fattore imprescindibile per il proseguo del governo, sarà stabilire le nuove linee guida sulle quali indirizzare ogni impegno: «con la nuova fiducia – spiega il premier Letta – ci sarà una messa a punto dell’agenda per il 2014, che dovrà essere precisata visto il cambio dei confini della maggioranza con l’uscita di Fi e di Berlusconi. Dovremo discutere e capire, rispetto a ciò che mettemmo a punto con la fiducia di aprile, su quali punti spingere di più». D'altronde, continua a spiegare ironicamente Letta, «il primo tempo per adesso è andato bene. Nonostante l’assedio subito da tanti fronti contemporaneamente credo che non abbiamo preso gol. Quindi adesso possiamo giocare il secondo tempo in attacco. Sicuramente – sottolinea il presidente del Consiglio, rivendicando peraltro l’operato della sua squadra di governo – ci saranno le riforme istituzionali e costituzionali ma nego che si sia fatto poco. Sono stati fatti passi in avanti ma cambiare la Costituzione è complesso vista la rigidità del sistema istituzionale italiano».

Infine, a chi gli chiede se ci sarà un rimpasto, Letta risponde lapidario: «i ministri non si toccato», per poi precisare che si procederà solo al «cambio dei sottosegretari di Forza Italia».

(Immagine da agi.it)

Giovanni Maria Elia