Letta è posivivo. "Buona iniziativa" quella di Renzi". "L'Italia è pronta a ripartire"
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ROMA, 4 GENNAIO 2014 - “Troveremo le soluzioni per mettere d’accordo la maggioranza”. Il Presidente del Consiglio Enrico Letta dopo le proposte del segretario del PD Matteo Renzi, mostra calma e tranquillità. Nessuna crisi di governo, nessun cambio di passo nell’esecutivo. Ma nel frattempo, fonti interne, dicono che a Palazzo Chigi si studia la possibilità di un election day a maggio: elezioni europee e politiche insieme. In un’intervista al Tg1 Letta garantisce che c’è unità nel partito e nel governo: “L’iniziativa assunta dal segretario del Partito democratico è una buona iniziativa, importante perché il Paese non può permettersi di farsi trovare senza riforme e legge elettorale. Le riforme sono fondamentali perché il Paese possa avere istituzioni in grado di decidere”. E conclude dicendo che su riforme e legge elettorale, modifiche alla Bossi-Fini e coppie di fatto: “Su tutti questi temi sono convinto che le soluzioni si troveranno e metteranno d’accordo la maggioranza”.
Il Capo dei Ministri ha espresso inoltre soddisfazione per il calo dello spread: “E’ una grande notizia, frutto di un grande lavoro e dei sacrifici di tutti gli italiani. Significa che siamo sulla strada giusta. Oggi ci sono le condizioni perché il Paese riparta”. Il premier ha spiegato che fino a quando “lo spread ballava tra i 400-500 punti abbiamo buttato via una ventina di miliardi di euro soltanto per pagare interessi in più”. Ora che lo spred è finalmente sotto i 200 punti, per Letta, “abbiamo queste risorse disponibili e potremmo usarle per abbassare le tasse sul lavoro, aiutare l’occupazione e l’occupazione giovanile che è il vero dramma”. Inoltre, ha sottolineato il presidente del Consiglio, l’abbassamento del differenziale tra i titoli di Stato consentirà alle imprese di accedere più facilmente al credito ed essere competitive.[MORE]
Sulla stessa linea il ministro delll’Economia, Fabrizio saccomanni. “Lo spread che a inizio anno si aggira attorno ai 200 punti base - sottolinea - indica che i mercati apprezzano l’operato del governo, il suo impegno per il mantenimento della stabilità dei conti e per l’avvio delle riforme, sia istituzionali che economiche”. Per Saccomanni “è importante che i rendimenti siano sotto il 4%”, ma certamente si può fare molto di più.
Non è invece d'accordo Renato Brunetta di Forza Italia. “E’ vero che lo spread è diminuito di 100 punti in un anno, ma certo non per merito del governo (i rendimenti dei nostri titoli decennali erano intorno al 4% un anno fa e tali restano ancora oggi), bensì per via dell'aumento dei rendimenti del Bund tedesco (schizzati al 2%). - conclude - Letta si sbaglia perché è stato il Bund a contribuire in modo determinante a ridurre lo spread: proprio come nella tragica estate del 2011 aveva contribuito a farlo aumentare, attraverso la vendita, da parte di Deutsche Bank, dei titoli di Stato italiani in portafoglio, che ha dato il via alla speculazione internazionale contro il nostro Paese”.
Michela Franzone