Politica
Letta al congresso Cisl: «Se non c'è il lavoro, il Paese non si salva»
ROMA, 12 GIUGNO 2013 - «Se non c’è il lavoro, il Paese non si salva». Lo ripete, come se fosse un mantra, fin dall’inizio del suo incarico e anche questo pomeriggio, al congresso della Cisl, a Roma, il premier Enrico Letta ha ribadito qual è la priorità imprescindibile da perseguire per il bene degli italiani: il lavoro.[MORE]
«L’impegno che mi prendo qui con voi e ci prendiamo tutti noi – ha aggiunto il presidente del Consiglio – è lavorare incessantemente per mettere il lavoro al centro di tutte le politiche del governo di questo Paese. Se scatterà questo meccanismo tornerà la fiducia anche a investire e – continua Letta – dovremo gestire questo processo insieme».
Ed eccolo l’altro tema caro al premier, uno spirito di collaborazione che deve coinvolgere ed interessare tulle le parti: istituzionali, politiche e sindacali. «Se non cogliamo l’occasione di questa situazione politica – ha spiegato – e di questa emergenza, ma anche di questa ritrovata unità sindacale che è uno dei più grandi e positivi eventi che la storia politica del nostro paese sta registrando, non ci sarà un’altra possibilità. O remiamo tutti nella stessa direzione – ha aggiunto – o non risolveremo i problemi».
E proprio soffermandosi sulla funzione e sulla responsabilità che i sindacati ricoprono, il premier ha detto: «non esiste un sindacato che non faccia il suo mestiere e il mestiere del sindacato è difendere i lavoratori. Mi aspetto un sindacato che sia inflessibile con noi e che ricordi ogni minuto la centralità del lavoro. Sono questi i temi su cui vorrei che lavorassimo e credo che il ruolo del sindacato e il ruolo della Cisl sarà decisivo e fondamentale. In noi – ha proseguito Letta – troverete un interlocutore e punto di riferimento, su questi temi potremo camminare insieme».
Parole, quelle del premier, che fanno da seguito al grido di allarme con il quale il segretario sindacale Bonanni ha aperto il congresso: «la situazione economica e sociale è al limite del collasso – ha esordito Bonanni –. Nel 2012 quasi un milione di famiglie ha vissuto senza alcun reddito. La disoccupazione ha raggiunto cifre agghiaccianti. La cassa integrazione viaggia ormai sopra i cento milioni di ore mensili. Dobbiamo insistere ancora di più nella diffusione dei contratti di solidarietà un taglio forte delle tasse sui redditi da lavoro e pensione, per le imprese che investono e assumono. Occorre un svolta, uno choc fiscale finalmente positivo – ha sentenziato il segretario della Cisl – un taglio forte delle tasse per rilanciare consumi e investimenti. La madre di tutte le battaglie, madre di tutti i nostri guai, rimane la questione fiscale. Bisogna ridurre – ha spiegato Bonanni – le tasse sui redditi da lavoro e pensione. Ma ance alle imprese che investono e assumono i giovani e i disoccupati».
(Immagine da notizie.tiscali.it)
Giovanni Maria Elia