In giro per il mondo
Lentezza e consapevolezza, valore aggiunto per i viaggiatori in vista dell'anno del turismo lento
Roma, 4 aprile 2018 - Il 2019 sarà l'anno nazionale del turismo lento, annunciò qualche tempo fa l’allora ( e ancor’oggi, fino alla formazione del nuovo governo) ministro del turismo Franceschini. “Tutti hanno l'Italia tra le mete da sogno. O cerchiamo di governare questa crescita o rischiamo di essere travolti'' sottolineò. L'anno del turismo lento verrà al coronamento di un percorso iniziato già da tempo nel nostro Paese, dopo gli anni del turismo di massa frettoloso e poco accorto alle esigenze del territorioUn turismo più responsabile si va facendo strada progressivamente nei viaggiatori. Viaggiare con ritmi lenti è un fenomeno in rapida espansione. Viaggiare senza frenesia e con maggiore attenzione per le particolarità locali è divenuto anche qualcosa di socialmente rilevante per lo sviluppo e salvaguardia del territorio. Chi meglio del viaggiatore lento, e consapevole può essere in grado di vedere pregi e difetti che sfuggono al frettoloso viaggiatore? [MORE]
Fino all’Ottocento circa, si è viaggiato più per necessità che per piacere, fatta eccezione del manipolo di liberi pensatori che potevano permettersi il lusso di una “mobilità” più spirituale. Dall’inizio del secolo scorso il numero degli appassionati del muoversi con lentezza, del camminare “da diporto” è notevolmente cresciuto. Città più sicure e vivibili e spazi naturali protetti e ben gestiti, quali parchi e riserve naturali, hanno reso meno avventuroso dedicarsi al cammino e al turismo lento e responsabile. Paradossalmente, forse un po’ di merito potrebbe avercelo avuto la crisi economica dapprima strisciante e poi galoppante.Ma non solo. L’impronta ecologica si è fatta strada in molti, che hanno iniziato a vedere il muoversi con ritmi lenti, sostenibili come svago, gratificante e poco invasivo e invadente.
testo e foto di Raffaele Basile