Lenny Kravitz contro il razzismo nel nuovo album "Black and White America"
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ROMA, 20 SETTEMBRE 2011 – Ritorno alle origini, fuga dalla società, riflessioni sul passato, considerazioni politiche e razziali, spirito rock, sarcasmo, talento da vendere. Questi gli ingredienti che fanno di “Black and White America”, nuovo album di Lenny Kravitz, un disco esplosivo, destinato a scalare le classifiche. Ma non solo. [MORE]
Questo nuovo gioiellino del tuttofare Lenny (canta, suona, balla, recita e ovviamente scrive) nasce in una roulotte a Eleuthera, isola delle Bahamas, paese natio della madre. “È lì che è nata mia madre e ci sono le mie radici. Ho passato molto tempo da solo e riflettuto su tanti aspetti della vita e del mio passato; ho fatto pace con me stesso. Se c'era qualcosa con cui dovevo fare i conti l'ho fatto”. Un viaggio introspettivo, quindi, che ha portato l’autore a costruire ma soprattutto a sognare i pezzi. Infatti la maggior parte delle canzoni provengono da un sogno: “è vero e mai come in questo cd, mi sarà successo almeno per sei canzoni – sostiene Lenny – La mattina mi svegliavo e il pezzo era lì praticamente già pronto”. Come ad esempio “Life ain’t better than it’s now”, canzone che introduce temi più strettamente politici ma soprattutto sociali. Il cantante spiega: “la questione del razzismo è dominante anche perché l’ho vissuta sulla mia pelle di nero figlio di una coppia black’n’white (padre bianco ebreo e madre nera cristiana) con non pochi problemi di integrazione”. Il disco è anche una risposta ad un documentario americano in cui un gruppo di razzisti racconta di come “sia deciso a riprendere in mano il paese e a riportarlo indietro di 100 anni”. Lenny Kravitz denuncia un razzismo che non è morto e persiste anche in un’America dal presidente di colore: “c’è un’America razzista che non ha mai smesso di esserlo e soffre per la presenza di un presidente di colore”. Aggiunge poi: “molte persone hanno sacrificato la vita per questa causa ma chi è contrario si fa sentire in modo subdolo, assume atteggiamenti politically correct per non essere criticato. In America abbiamo fatto molti passi avanti, ma la strada è ancora lunga. Ci stiamo lavorando”. Anche nella canzone che dà il titolo all’album, “Black and White America”, Lenny racconta di come i genitori siano stati costretti ad affrontare i vari pregiudizi razziali derivanti dall’essere una coppia mista, mentre il cantante in prima persona si sia trovato di fronte al razzismo solo a scuola.
Parlando invece di droga ed eccessi tipici della vita da rockstar, Kravitz ha sottolineato come ne sia diffuso l’uso nel suo ambiente. La sua salvezza è stata però la nascita della figlia, ormai 23enne (il giovane Lenny porta splendidamente i suoi 47 anni!). “Ora il rock’n’roll lifestyle lo ritroviamo anche nella politica e nel mondo degli affari. Non sono un drogato – dichiara il rocker – ma la droga è ovunque, se volessi acquistarla mi ci vorrebbero tre minuti per trovarla. È vero: la droga può aiutare la creatività, in molti l'hanno usata. Ma il connubio con il rock è anche un cliché: i giovani guardano agli anni 60 e pensano che possa migliorare la loro musica. Invece è distruttiva”.
Insomma, bello, bravo, talentuoso, simpatico, intelligente e socialmente impegnato. Cosa si vuole di più?
Filomena Maria Fittipaldi