Politica

L'emendamento-slot fa infuriare Renzi

MILANO, 19 DICEMBRE 2013 - L'emendamento-slot del cosiddetto decreto "Salva-Roma" rischia di creare la prima divisione nel Partito Democratico dopo l'elezione di Matteo Renzi come nuovo segretario. Il sindaco di Firenze punta il dito prima su Twitter, poi in un'intervista, chiedendo al partito "di rimediare".

L'emendamento firmato dal Nuovo Centro Destra di Angelino Alfano propone che i Comuni o le Regioni che hanno emesso regolamenti (oppure hanno contenziosi) contro gli operatori delle slot machine o delle videolotteries avranno un gettito minore da parte dello Stato.[MORE]

Questo perché le slot machine garantiscono un gettito non da poco e rinunciarci con provvedimenti regionali crea un danno erariale a livello nazionale. Fonti del Nuovo Centro Destra garantiscono che non si tratta di una manovra contro i Comuni virtuosi, ma che sia necessario equilibrare: se c'è meno gettito, in automatico aumentano le spese statali, e quindi i tagli da fare.

L'emendamento-slot è stato inserito anche grazie ad alcuni voti provenienti dal PD e questo fa infuriare non soltanto Matteo Renzi, ma anche il sindaco di Bari Michele Emiliano, che ha bollato l'emendamento come "immorale". Una posizione analoga a quella dell'opposizione di Roberto Maroni (Lega), che però si rifà su Renzi: "Il nuovo corso di Renzi: favorire il gioco d'azzardo e bastonare le Regioni che lo contrastano".

Anche i Comuni non sono da meno: oltre ai sindaci, preoccupante la reazione del presidente della Commissione del Consiglio Regionale contro la 'ndrangheta Salvatore Malagrinò, secondo il quale:"Il governo vuole fare cassa con il gioco d'azzardo".

L'emendamento-slot si inserisce anche nella legge di Novembre 2013 che ha consentito agli operatori che avevano un contenzioso con lo Stato per le slot truccate nel periodo 2004-2006 di pagare 600 milioni di Euro a fronte dei 98 miliardi sottratti al Fisco.

 

Fonte: Repubblica.it

Annarita Faggioni