Legge elettorale, nuova bozza del Pdl e rottura con il Pd. Finocchiaro: «Colpa di Berlusconi»
Politica Lazio

Legge elettorale, nuova bozza del Pdl e rottura con il Pd. Finocchiaro: «Colpa di Berlusconi»

martedì 4 dicembre, 2012

ROMA, 4 NOVEMBRE 2012 - Scontro in Senato tra Pd e Pdl sulla legge elettorale. Sembrava che tra i due partiti fosse stato trovato un accordo, invece la nuova bozza elaborata dal pidiellino Gaetano Quagliariello rimette tutto in discussione ad un giorno dal voto in Palazzo Madama, che a questo punto difficilmente si terrà domani.

La bozza di Quagliariello propone una determinante modifica del ddl avanzato da Roberto Calderoli: l’attribuzione di un premio fisso di 50 seggi al partito o coalizione che ottiene tra il 25% e il 39% dei voti, mentre Calderoli, invece, aveva proposto che i seggi venissero attribuiti in maniera progressiva all'interno dello stesso arco di percentuale di voti ottenuti.

Il nuovo documento ha suscitato lo sdegno nelle file del Partito Democratico. «Ogni accordo raggiunto viene smentito il giorno dopo da un’ulteriore proposta che peggiora quella precedente» ha dichiarato su Qn Anna Finocchiaro, capogruppo del Pd al Senato. «Ora si parla di un nuovo emendamento del Pdl, che cambierebbe nuovamente i termini del confronto. E questo avviene nonostante noi, con grande attenzione e cura, continuiamo a cercare un’intesa per il cambiamento». La Finocchiaro, comunque, non accusa il Pdl in generale, quanto il suo più influente esponente: «La colpa della rottura sulla trattativa non è neanche del Pdl al Senato. La colpa è di Berlusconi e della confusione che regna nel suo partito» riporta Il Messaggero.[MORE]

Dopo la mossa del Pdl Roberto Calderoli ha annunciato, sempre su Qn, la sua intenzione di abbandonare la discussione sulla nuova legge elettorale: «Posso salvare un ferito ma non resuscitare un morto. Ho fatto di tutto perché si arrivasse ad un’approvazione della nuova legge elettorale ma a questo punto mi rendo conto di essere rimasto da solo e pertanto rinuncio all’accanimento terapeutico».

A commentare la vicenda non poteva mancare Beppe Grillo, che vede nella nuovo emendamento Pdl e nella legge elettorale un tentativo di danneggiare il Movimento Cinque Stelle: «È in atto una corsa contro il tempo dei partiti per eliminare il Movimento 5 stelle dalle elezioni politiche 2013» scrive sul suo blog, in un post dove espone i futuri passaggi per frenare l’ascesa del M5S. «La prima mossa è l'abolizione del premio di maggioranza per scongiurare anche la più piccola possibilità che il M5S in caso di vittoria, disponga della maggioranza parlamentare. La seconda è un emendamento di giornata che dovrebbe imporre ai partiti e ai movimenti di dotarsi di un vero e proprio statuto. Il M5s ha un “non statuto” composto da sette articoli, ma forse per i partiti non sarà sufficiente».

(Foto:iconfronti.it)

Giovanni Gaeta


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