Politica
Legge elettorale, la proposta del Pd ed il modello tedesco "corretto"
ROMA, 11 MAGGIO - Sulla legge elettorale proseguono le trattative tra i partiti politici in Parlamento, nel tentativo di armonizzare le leggi tra le due Camere in vista delle prossime elezioni nazionali. La novità di giornata è rappresentata dalla proposta Pd, rispedita direttamente al mittente da M5S.[MORE]
Il Partito Democratico porterà in Parlamento (data clou sarà il 29 maggio) un modello tedesco, con correzioni. Sarà questa la proposta da presentare in commissione Affari Costituzionali, in una ripartizione tra maggioritario e proporzionale. A parlare della decisione del Pd è Emanuele Fiano: «Abbiamo presentato una proposta elettorale che rappresenta la massima mediazione possibile e che rappresenta un punto di partenza». Un punto di partenza, perché molto vi è ancora da fare e le posizioni tra le compagini politiche restano ancora distanti.
La proposta, sempre secondo lo stesso Fiano, guarda al punto di vista comune Lega-Pd, che preferirebbero un maggioritario, rispetto alla posizione di M5S o Forza Italia, che guardano invece ad un modello più vicino ad un sistema proporzionale. Ma secca è stata la replica di Danilo Toninelli, in quota m5s: «Il Pd butta la palla in tribuna con un sistema confusionario e adotta la proposta fatta a suo tempo da Denis Verdini.
Insomma, resta la consueta melina ed il ballo delle attese. Era stato lo stesso Renzi d’altronde, fresco di rielezione alla segreteria Pd, a confermare la posizione secondo la quale una proposta in materia di legge elettorale spetterebbe a coloro che hanno rigettato la riforma costituzionale del 4 dicembre.
La proposta del Pd non accontenta di fatto nessuno, dalla Lega a Forza Italia, detto già dalle critiche a cinque stelle. I primi hanno parlato di «ennesima melina tra Pd e Forza Italia» mentre Berlusconi resta fermo sui classici No al maggioritario e alle preferenze. Anche Sinistra Italiana si è mostrata estremamente scettica, accusando il Pd di passaggio dal Porcellum al Verdinellum, tradendo le opportune correzioni che dovrebbero muovere dal Mattarellum. In questa girandola di nomi, proposte, critiche ed immobilismo generale, le trattative continueranno ad andare avanti. Ma l’impressione da più parti intercettata è che la data del 29 maggio potrebbe rivelare l’ennesimo stop alle modifiche delle leggi elettorali, nonostante la parziale bocciatura dell’Italicum ad opera della Consulta.
Ma in cosa consiste esattamente la posizione Pd? Qui bisogna chiarire le apparenti similarità con il modello tedesco, dato che in realtà l’obiettivo Pd sarebbe quello di riavere un Mattarellum nel quale diminuirebbero fortemente i seggi da attribuire con il maggioritario, ripartendo detta attribuzione al 50% tra le due modalità, con soglia di sbarramento al 5%.
foto da: immoderati.it
Cosimo Cataleta