Economia

Legge di Stabilità, Corte dei Conti: Da riduzione cuneo fiscale, possibili problemi di equità

ROMA, 29 OTTOBRE 2013 – Monito del presidente designato della Corte dei Conti, Raffaele Squitieri - in audizione davanti le commissioni Bilancio di Camera e Senato a palazzo Madama - su un possibile incremento della tassazione sulla casa che potrebbe determinare «inasprimenti che potrebbero canalizzarsi sul versante del patrimonio immobiliare e in particolare sulla Tasi, che moltiplica il suo peso rispetto a quello incorporato nella vecchia Tares».

Raffaele Squitieri, nello specifico, soffermandosi sulla Tasi, puntualizza che la suddetta« moltiplica il suo peso (1 per mille sull'imponibile catastale ai fini Imu) rispetto a quello incorporato nella 'vecchia' Tares (30 centesimi di euro al mq) e che, lasciando ai Comuni la facolta di rideterminare l'aliquota, crea il presupposto di aumenti di prelievo da parte degli Enti locali con aliquota Imu inferiore al massimo previsto dalla legge».

Inoltre, per il presidente designato della Corte dei Conti esistono «rischi ed incertezze sulla modalità di intervento per la riduzione del cuneo fiscale, che comportano evidenti problemi distributivi e di equità. Secondo l'Ocse nel 2012 il cuneo fiscale del lavoratore medio dell'industria italiana si commisurava al 47,6% del costo del lavoro: il 23,3% riconducibile al prelievo a carico del lavoratore ed il 24,3% a fronte dei contributi per il datore di lavoro. I risultati sarebbero diversi nel 2014, alla luce delle novità" del ddl. Si può stimare che l'incidenza della nuova misura per il lavoratore si ridurrebbe di quasi tre decimi di punto per effetto delle maggiori detrazioni Irpef, mentre per il datore di lavoro diminuirebbe in modo maggiore. Un risultato significativo, ma che lascia sostanzialmente inalterata la posizione dell'Italia nella graduatoria europea sul peso del cuneo fiscale, maggiore solo in Belgio Francia e Germania. Oltre ai lavoratori autonomi, sono esclusi dal beneficio, gli incapienti e i pensionati, ossia circa 25 mln di soggetti che sono anche le categorie in maggiore dificolta'. Ciò comporta evidenti problemi distributivi e di equità».

In merito alle misure di politica economica presenti nella manovra, per il presidente della Corte dei Conti: «Per Squitieri è da valutare positivamente che in alcune direzioni strategiche il Governo abbia previsto interventi non privi di potenzialità rilevanti, ma è necessario mantenere un solido filo conduttore nella strategia complessiva di politica economica e di finanza pubblica, rafforzando l'efficacia delle riforme e degli interventi avviati e concentrando su di essi le limitate risorse disponibili. Secondo il magistrato contabile contrastare il declino del sistema produttivo rappresenta oggi l'emergenza nazionale sulla quale va concentrata e misurata la capacità di intervento».

Infine, conclude Squitieri «Le misure sul pubblico impiego contenute nela legge di stabilità, sono severe e non replicabili all'infinito. Le norme in materia di personale pubblico ripropongono una tipologia di interventi, basata sul blocco del turnover e sul rinvio die contratti, gia' ampiamente praticata. Si tratta di misure severe, che hanno dato un contributo rilevante al processo di risanamento della finanza pubblica ma che non sono replicabili all'infinito».

(Foto: umbria24.it)

Rosy Merola [MORE]