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Legge 104: 2016, quali sono le agevolazioni previste? Ce lo spiega l'Avvocato A&T
SELLIA MARINA (CZ) 19 OTTOBRE - Una delle normative più importanti del panorama giuridico italiano e, tuttavia, sempre di più evasa è la Legge-quadro per l'assistenza, l'integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate, meglio conosciuta come Legge 104, in materia di disabilità. E’, infatti, dei giorni scorsi la notizia secondo la quale i finanzieri del nucleo di polizia tributaria di Macerata hanno denunciato, per truffa continuata aggravata ai danni dello Stato, una dirigente scolastica e due docenti che avrebbero utilizzato i permessi e i congedi straordinari previsti dalla legge 104, chiesti per prestare assistenza ai genitori disabili per andare, in realtà, in vacanza o seguire impegni elettorali.[MORE]
Analizziamo, per grandi linee, la normativa in questione.
Chi sono i soggetti interessati aventi diritto ai benefici previsti? I soggetti cui la Legge fa riferimento sono coloro che presentano una minorazione fisica, psichica o sensoriale, stabilizzata o progressiva, anche correlata all’età, tale da rendere necessario un intervento assistenziale permanente e continuativo. Tale handicap è valutato da una Commissione operante presso ogni Azienda Usl a seguito di istanza presentata, dall'interessato o da chi lo rappresenta legalmente (genitore, tutore, curatore), all’INPS territorialmente competente a seguito della certificazione medica redatta dal medico curante. Beneficiari sono anche i lavoratori che assistono un parente che si trova in tali condizioni di difficoltà. Per poter beneficiare di tutte le agevolazioni è possibile presentare anche una autocertificazione da cui risultino lo stato di disabilità e le relazioni di parentela con il soggetto assistito
Quali sono le agevolazioni? La lavoratrice madre o, alternativamente, il lavoratore padre, anche adottivi, di minore con handicap in situazione di gravità accertata possono chiedere ai rispettivi datori di lavoro di usufruire, in alternativa al prolungamento fino a tre anni del periodo di astensione facoltativa, di due ore di permesso giornaliero retribuito fino al compimento del terzo anno di vita del bambino. Inoltre, a condizione che la persona handicappata non sia ricoverata a tempo pieno, il lavoratore dipendente, pubblico o privato, che assiste persona con handicap in situazione di gravità, coniuge, parente o affine entro il secondo grado, ha diritto a fruire di tre giorni di permesso mensile retribuito coperto da contribuzione figurativa, anche in maniera continuativa. Per l'assistenza allo stesso figlio con handicap in situazione di gravità, il diritto è riconosciuto ad entrambi i genitori, anche adottivi, che possono fruirne alternativamente. Il dipendente ha diritto di prestare assistenza nei confronti di più persone in situazione di handicap grave, a condizione che si tratti del coniuge o di un parente o affine entro il primo grado o entro il secondo grado qualora i genitori o il coniuge della persona con handicap in situazione di gravità abbiano compiuto i 65 anni di età oppure siano anch'essi affetti da patologie invalidanti o siano deceduti o mancanti. Ancora, Il dipendente portatore di handicap grave, beneficiario di Legge 104, o che assiste un parente in possesso del medesimo stato, ha il diritto di scegliere la sede di lavoro più vicina al proprio domicilio, a meno che non sussistano ragioni contrarie motivate dall’azienda. I lavoratori invalidi dall’80% in su hanno anche diritto di accedere alla pensione di vecchiaia anticipata, ossia con 60 anni e 7 mesi di età per gli uomini e 55 anni e 7 mesi per le donne
Quali sanzioni sono previste in caso di violazione della normativa? La condotta di chi sfrutta anche una sola ora dei “permessi della 104”, non per assistere il parente ma per altri motivi, può legittimare il licenziamento disciplinare del lavoratore e, sotto il profilo penale, una denuncia per truffa ai danni dello Stato. Per altro verso, il funzionario che non concede il permesso previsto l. 104/92 al familiare di persone con disabilità richiedente, può patire una condanna per abuso d’ufficio
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Avv. Antonio Afeltra & Avv. Daniela Tassone