Cronaca

Legambiente: una scuola su tre è in un edificio non sicuro

NAPOLI, 13 GENNAIO 2014 - Gli edifici scolastici italiani sono vecchi, mal costruiti e poco sicuri, spesso esposti in aree di rischio. E' il drammatico rapporto “Ecosistema scuola“ che Legambiente ha sviluppato analizzando tutte le strutture scolastiche del nostro paese, ma anche la qualità dei servizi offerti.

Nell'indagine sono state prese in considerazione le scuole dell'infanzia, elementari e medie di 94 capoluoghi italiani, per un totale di 5.301 edifici scolastici, arrivando alla conclusione che più di una scuola su tre si trova in un edificio non sicuro, ed ha un bisogno urgente di interventi e manutenzione per evitare ogni rischio.

Secondo Legambiente gli edifici scolastici più "sicuri" si trovano al Nord, con Trento, Prato e Piacenza ai primi posti. Più critriche e gravi le condizioni delle scuole del sud Italia. Nel rapporto si legge: "ancora troppi gli edifici vecchi, privi di sicurezza: oltre il 60% delle scuole sono state costruite prima del 1974, il 37,6% ha bisogno di interventi di manutenzione urgente, il 38,4% si trova in aree a rischio sismico, il 40% sono prive del certificato di agibilità, e il 60% non ha il certificato di prevenzione incendi".

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Il 62% delle scuole italiane ha almeno 40 anni, solo il 4,8% di esse è stato costruito tra il 2001 e il 2002 e solo lo 0,6% è stato edificato con criteri di bioedilizia, su cui hanno investito solo dodici comuni.

Vanessa Pallucchi di Legambiente dichiara: “Ancora oggi non esiste un monitoraggio sistematico dello stato di sicurezza delle scuole italiane. Per questo chiediamo che venga al più presto realizzata l’anagrafe dell’edilizia scolastica che attendiamo dal 1996, anno dell’entrata in vigore della legge 23 che la istituiva e che venga data la possibilità agli enti locali di operare in deroga al Patto di Stabilità per investire sulla messa in sicurezza”.

Ma soprattutto, come sottolinea il sottosegretario alle infrastrutture e trasporti Erasmo D’Angelis, non si può portare avanti sempre la politica dell'emergenza, ma anteporre quella delle prevenzione ed investire su di essa: "Il Ministero ha stanziato 300 milioni per l’edilizia scolastica con il “Decreto del Fare” e con il decreto “Mille proroghe” ci sono 700 milioni di fondi europei per il Sud inutilizzati e usabili per le scuole di Campania, Calabria, Puglia e Sicilia. Per mettere in sicurezza il Paese e le nostre scuole servirebbero però 12 miliardi, è necessario un vero e proprio piano di prevenzione e messa in sicurezza degli edifici, tali “investimenti” creano anche occupazione ed economie territoriali riorientando la nostra forte industria dell’edilizia verso la riqualificazione e l’antisismica”.

 

Valentina D'Andrea