Politica
Lega, Salvini punta alle "regioni rosse": "se vinciamo Renzi si deve dimettere"
MILANO, 13 MARZO 2015 - Ritornano gli affondi di Matteo Salvini, leader del Carroccio, in intervista a La Zanzara, su Radio 24.[MORE]
LE "ZECCHE ROSSE"
Intervista in cui il verde Salvini ha dato sfogo a liberi attacchi nei confronti del premier ma soprattutto verso precisi soggetti, da lui identificati come "zecche rosse". Ha affermato "In Italia ci sono troppe zecche rosse. Sono quelle che si annidano tra i peli del cane e decidono chi è democratico e chi no. Tutti i centri sociali occupati illegalmente vanno sgomberati." Facendo, in particolare, riferimento alle manifestazioni "aggressive" di alcuni sparuti soggetti nei confronti di due militanti leghisti nel cagliaritano e "l'assedio" che lo ha direttamente riguardato, a Genova.
ANTI FASCISMO E ANTI COMUNISMO
Nel proseguio dell'intervista si è poi soffermato sui temi di anti fascismo e anti comunismo, definendoli "roba da libri di scuola, una cosa superata" argomentazione che si spera afferente all'alone anacronistico dei termini. "Non tornerà né l'uno né l'altro, è un dibattito vecchio" ha aggiunto, rimarcando la possibilità di dialogo con qualunque partito, anche sinistroide, che dovesse risultare affine ai loro programmi o "battaglie", evento che si sarebbe manifestato con Casapound.
NUOVI LEADER PER LA DESTRA E MARCIA VERSO LE "REGIONI ROSSE"
Per quanto attiene alla figura di leader, all'interno degli schieramenti di destra, il rappresentante leghista, dice "bisogna guardare avanti. Berlusconi leader del centro destra sarebbe come tornare indietro... può essere ancora importantissimo, ma io guardo avanti". Sulla questione elezioni regionali, Salvini dichiara la volontà di vincere alle prossime elezioni in Toscana, Liguria e Veneto e in proposito ribadisce "se vinciamo in qualunque delle Regioni super-rosse, c'è qualcuno a Palazzo Chigi che il giorno dopo dovrebbe dimettersi e tornare al voto". Critiche giungono anche in merito alle date scelte per le elezioni "il 31 maggio è demenziale, nel bel mezzo di un ponte. Averla scelta dimostra che la sinistra ha paura e vuol fare votare meno gente possibile, ma li stupiremo".
"CASO TOSI"
Interrogato sulla crisi che ha coinvolto la Lega con il "caso Tosi" ha evidenziato "eravamo amici, ora mi dice di tutto. Con lui ho finito le guance da porgere, me ne farò una ragione. La lega non è un tram da cui sali e scendi, lui voleva prendere il posto di Zaia o condizionarlo. Ha scelto un'altra formazione politica, non porto rancore. Auguri".
Fonte foto: tzetze.it
Ilary Tiralongo