Calcio Serie B
Lega Pro, il Catanzaro non sa vincere: sconfitto 2-0 dall'Akragas
TRAPANI, 27 SETTEMBRE 2015 - Non possono, certamente, dormire sonni tranquilli i tifosi del Catanzaro, uscito con zero punti dallo scontro con l'Akragas. Quella che si consuma allo Stadio Provinciale di Trapani è, dopo appena tre giornate del girone C di Lega Pro, uno scontro che mette in palio punti pesanti. Eccessivo, forse, parlare dopo solo tre giornate di scontro salvezza, ma parlare di scontro che può smuovere e dare il la all'inizio del vero campionato, dopo un debutto in cui, con un solo punto, calabresi e siciliani stazionano nella bassissima parte della classifica.
[MORE]Mister Nicola Legrottaglie, dai trascorsi calcistici eccellenti nella massima serie italiana, disegna l'Akragas sul modello 4-3-3: Maurantonio fra i pali, Almiron in cabina di regia e tridente che, col numero dieci Madonia, premia con la maglia bianco-blu titolare, Di Piazza e Leonetti. Per il Catanzaro, invece, che si schiera con l'ormai consueto 3-5-2. tanta quantità in mezzo, con Agnello, Selvatico e Foresta, al neo-acquisto Moi, che tanta esperienza dovrà portare in dote ai giallorossi, e, dal primo minuto, Agodrin spalla di Razzitti avanti. Per Taddei e Giampà l'iniziale panchina.
L'avvio è, però, horror per la squadra ospite: Di Piazza, dopo sei minuti, già trova la rete con un potente diagonale che trafigge Scuffia. Bello, degno di nota, il movimento dell'attaccante ex-Savoia, bravo a defilarsi e raccogliere il filtrante in area, e da lì sganciare il bel tiro. Scuffia, da distanza ravvicinata, può fare ben poco. Al pronti-via, un gol sotto, certamente non è una situazione, innanzittuto psicologicamente, semplice. Eppure il Catanzaro non sembra remissivo: a conti fatti, il primo tempo prenderà pieghe ingenerose per le Aquile. Già prima del gol, Maurantonio, sugli sviluppi di un calcio di punizione, aveva salvato la porta siciliana dalla conclusione ravvicinata di Squillace. Saranno decisive, ancora, le uscite del portiere ex-Carpi in altre occasioni, la grazia di Agodrin che, dinamico quanto impreciso sotto porta, al 19' sfiora il palo ed il pareggio, e la traversa che, su un calcio di punizione, è preziosa alleata di mister Legrottaglie. Mezz'ora di Catanzaro, zero gol giallorossi all'attivo. Poco, troppo poco, per pensare di vincere. Il guizzo decisivo, almeno oggi, sembra avercelo Di Piazza. Passato il trentesimo il Catanzaro non ha la brillantezza dei precedenti trenta, qualche incertezza difensiva fa il resto. Di Piazza mette a sedere un difensore giallorosso ed entra nell'area ospite: bravo Scuffia ad opporsi con la mole dei propri centimetri al primo tiro del numero nove, nulla può fare sulla ribattuta in cui, di sinistro e dall'out del fondo, Di Piazza raddoppia. Nel primo tempo, il calcio si mostra ai tifosi catanzaresi nel volto più beffardo. Non male il Catanzaro, nulla di esaltante, ma almeno in tre occasioni un pizzico di cattiveria sotto porta e fortuna, avrebbero mandato alla pausa i ragazzi di mister D'Urso con un diverso risultato. Per l'Akragas sostanza, corsa ed il cinismo di Di Piazza bastano.
La ripresa non è assedio ospite, per quanto e come ci si aspettava. Anzi matador Di Piazza al 54' quasi mette il sigillo sul match con una rasoiata da destra, zona offensiva prediletta del protagonista di giornata, che però si spegne sull'esterno della rete. Il Catanzaro non incide, di nota è degno solo il tiro di Agodrin a ripresa già inoltrata, esteticamente bello, piazzato a scendere sul palo lontano. Bello ed inefficace, impreciso. I bianco-blu appaiono meglio posizionati in campo, squadra corta e senza necessità di allungarsi, visto che il doppio vantaggio è abbastanza rassicurante. Neppure il rosso all'ottantesimo a Leonetti ha aperto varchi agli attaccanti delle Aquile, incapaci di accennare anche una reazione nella ripresa. Il post partita sarà di quelli importanti, la prossima sfida porta dritti al derby di Calabria.
Chiave di volta per i ragazzi di mister Gicos può essere l'ordine, che a centrocampo manca in una fase di impostazione del tutto vana e sterile. Moi in difesa ha portato il buon senso della posizione tipico dei calciatori che hanno solcato campi in lungo e largo, da lui, spesso, oggi passava la fase iniziale delle azioni calabresi. Oltre al dinamismo, questa squadra acquisirà qualità. Mister D'Urso ed il suo staff conoscono la piazza e conoscono bene la materia: col Cosenza, alla prossima al Ceravolo, l'occasione giusta per ripartire.
Salvatore Remorgida