Politica
Leadership del Carroccio. Crescono i maroniani ma il leader è uno solo: Bossi
ROMA, 23 LUG. – Cala il sipario sulle polemiche legate alla leadership della Lega. Dalla Lega un’unica dichiarazione “siamo compatti”. Da parte di Maroni l’osservazione di “un rigoroso silenzio stampa”. Ma il trono del Sénatur non sembra attaccabile. “E’ lui il segretario”. E Maroni, nonostante il sostegno che aveva ricevuto nelle votazioni sul caso Papa (dove il grande assente era stato proprio il Sénatur), non ha nessuna intenzione di mettere da parte il “suo” segretario.[MORE]
Ciò non toglie che per i leghisti vedere Bobo a Palazzo Chigi “sarebbe il massimo”, lo avrebbe dichiarato anche Flavio Tosi, sindaco di Verona. Nel frattempo Pdl e Lega inscenano l’ennesimo scontro e questa volta a fare da oggetto della diatriba troviamo la riforma costituzionale. Il Premier avrebbe di fatto dato il via libera alla riunione per il ddl, considerandola però una “votazione condizionata e da rivedere”. Subito pronta la risposta del Ministro per la Semplificazione Calderoli: “non ci sarà nessun nuovo passaggio in Cdm”.
Rinviato il faccia a faccia tra Premier e Sénatur a causa dell’operazione alla cataratta di quest’ultimo. Berlusconi si sarebbe mostrato preoccupato per il leader leghista, poiché sembra che non riesca più a tenere a bada le diverse correnti del suo partito. Ciò nonostante Pdl e lega saranno di nuovo uniti nella votazione del dl sulle missioni, che sembrava prevedere un altro burrascoso confronto. Maroni sarebbe dunque un ottimo candidato per la Presidenza del Consiglio ma il leader è e rimane uno solo: Umberto Bossi. Parola di Lega.
Cecilia Andrea Bacci - Redazione Emilia Romagna