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Le vie del Barocco: XXI edizione del Festival Internazionale di Musica da Camera
SAVONA, 10 SETTEMBRE 2014 - Tra qualche ora presso l'Oratorio di N.S. di Castello a Savona si terrà il primo appuntamento delle “Vie del Barocco: XXI edizione del Festival Internazionale di Musica da Camera”.
Protagonisti di questo primo appuntamento dal titolo “Rameau: Pieces de clavecin en concert” saranno i Musici di S. Pelagia - Maurizio Fornero, clavicembalo, nell'ambito delle celebrazioni per il 250° anno della morte di Rameau (1683-1764). Ecco il programma dettagliato del concerto:[MORE]
Jean-Philippe Rameau Pièces de clavecin en concert:
Premier concert: La Coulicam – La Livri – Le Vézinet
Deuxième concert: La Laborde – La Boucon – L’agaçante – Premier menuet – Deuxième menuet
Trosième concert: La Lapoplinière – La timid – Premier rondeau – Deuxième rondeau – Premier tambourin – Deuxième tambourin
Quatrième concert: La pantomime – L’indiscrète – La Rameau
Cinquième concert: La Forqueray – La Cupis – La Marais
Come dicevamo il mondo della musica celebra quest’anno il duecentocinquantenario della scomparsa di Jean-Philippe Rameau, non solo celebre musicista e compositore, ma anche teorico e filosofo della musica. Nonostante la sua carriera inizi molto presto, all’età di cinquant’anni il suo corpus era ancora limitato a qualche mottetto, qualche cantata e a tre raccolte di pezzi per clavicembalo. Un numero di composizioni molto ridotto se lo si paragona a quello dei suoi contemporanei Vivaldi, Bach e Haendel.
Ad ogni modo, i due ultimi libri per clavicembalo fanno vanto di una grande originalità, piazzandosi senza dubbio al vertice della letteratura francese per questo strumento. Sono gli anni in cui Rameau vive a Parigi e in cui dirige l’orchestra privata del suo mecenate, con la quale si permette di sperimentare nuovi metodi di strumentazione e composizione.
Sono anche gli anni in cui stringe un sodalizio con Voltaire, collaborando con lui alla realizzazione di alcune opere,mentre mantiene per tutta la vita un’intensa rivalità con gli Enciclopedisti e in particolare con Jean-Jacques Rousseau. In realtà Rameau era riuscito a far rappresentare, nel 1733, il suo primo lavoro teatrale importante, la tragédie lyrique Hippolyte et Aricie, superiore per ricchezza e profondità strumentale persino alla tradizione di Lully. A tal proposito affermò André Campra che vi fosse “abbastanza musica in quest’opera per farne dieci”, aggiungendo che “di questo passo li eclisserà tutti”. Si trattava però di una musica per il tempo “complessa” tanto che Rameau fu costretto a ritornare sulla partitura originale, poiché alcune arie sembravano ineseguibili da parte dei cantanti, come quella del “secondo trio delle Parche”, il cui audace gusto armonico oltrepassava tutto ciò che era stato fino a quel momento prodotto.
Malgrado la riprovazione in circolo tra i seguaci di Lully, che consideravano questo tipo di musica troppo moderna, in contrasto con i fan di Rameau stesso che la sapevano geniale, il successo immediato gli concede il posto maiuscolo di compositore di ruolo alla corte di Luigi XV. Tragédies lyriques, pastorals héroïques e atti di balletti si succedono quasi senza interruzione sui palchi di corte fino alla sua morte. Il corpus delle sue composizioni dunque andrà arricchendosi negli anni dell’età adulta, quando inizierà la sua carriera di compositore di teatro.
Nonostante il suo nome abbia conservato un grande prestigio dopo la sua morte, la produzione teatrale di Rameau è stata, nei 140 anni successivi alla sua morte, dimenticata e ignorata. Lo si riveriva come uno dei maggiori musicisti francesi, alcuni dei suoi pezzi per clavicembalo venivano eseguiti al pianoforte (tra gli altri il famoso Tambourin), ma a nessuno sarebbe venuta l’idea di riproporre una delle sue opere sceniche fino all’inizio del XX secolo, quando la Schola Cantorum diretta da Charles Bordes rappresentò per la prima volta l’atto di ballo La Guirlande.
All’Euclide-Orfeo, così come fu definito da Voltaire, per la sua opera di compositore e teorico della musica, nel duecentocinquantenario della morte, il Festival “Le vie del Barocco” non poteva non dedicare una tappa del suo cammino.
Fonte e foto: Ufficio Stampa Comune di Savona