Estero
Le Pen vs. media, sulla scia di Trump
NANTES, 27 FEBBRAIO - Sulle orme di Donald Trump, Marine Le Pen non le manda a dire. Questa mattina a Nantes, durante un suo comizio in vista delle prossime presidenziali francesi, il presidente del Front National ne ha avute un po' per tutti e tutto (giudici, stampa, esercito più forte, polizia più armata ecc.), rivendicando un più potente ruolo della Francia negli equilibri politici europei.
“I media hanno perso la fiducia del popolo”, “ripristineremo i confini nazionali”, “azzererò i trattati europei”, sono solo alcuni degli estratti più radicali e incisivi del discorso della Le Pen. [MORE]
Intanto la tensione nel Paese sale e proprio prima del comizio di Nantes si è assistito ad alcuni tafferugli, con i pullman della polizia oggetto di molotov e sassate da parte di una frangia particolarmente accesa di manifestanti.
E la marcia di avvicinamento alle elezioni presidenziali, che si terranno tra la fine di aprile e l'inizio di maggio, prosegue anche per vie giudiziarie. Inchieste su inchieste: a gennaio il “Penelopegate” riguardante Francois Fillon, rappresentante della destra dei Républicains, la cui popolarità - stando ai sondaggi - sembra essere precipitata; adesso relativamente alla stessa Le Pen, o meglio a Fréderic Chatillon, l'uomo delle campagne elettorali di “Bleu Marine”, accusato di frode e uso improprio di fondi pubblici. E così la leader del Front National contrattacca, puntando dritto nei confronti della magistratura: prima rispedendo al mittente una convocazione dei PM per un interrogatorio sugli incarichi fittizi dei suoi assistenti parlamentari a Strasburgo (il Front National invoca una “tregua elettorale”, mentre il ministro della Giustiza Urvoas dichiara che il rifiuto della Le Pen non è in alcun modo giustificato), poi accusando i giudici di “complotto” ai suoi danni.
Nenche i media sfuggono alle invettive della Le Pen: “i media fanno una campagna isterica per il loro favorito Emmanuel Macron”, “urlano per la libertà di stampa quando li si critica, lamentano di aver perso la fiducia del popolo, che si rivolge ad internet”.
Una campagna infuocata, già senza eslcusione di colpi.
Claudio Canzone
Fonte foto: huffingtonpost.it