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ROMA, 10 GENNAIO 2012 - Le nuove droghe si comprano ai distributori, 24 ore su 24 senza bisogno dello spacciatore. Sono le cosiddette "smart drugs", che hanno portaro all'arresto di 19 persone tra negozianti e clienti. [MORE]
Ma da dove arrivano queste droghe? «Va sottolineato - ha dichiarato Giovanni Serpelloni, capo del Dpa - che le cosiddette droghe furbe, tanto furbe non sono. In realtà si tratta di scarti della ricerca farmacologia e cioè prodotti chimici sintetici considerati dai ricercatori 'spazzatura' in quanto molto pericolosi per l’uomo e non utilizzabili per fini medici e che molti di questi prodotti sono addirittura brevettati. Proprio per evitare la connotazione positiva di queste droghe con il termine 'furbe' il Dpa ha proposto a livello europeo che tali dizione venga abbandonata utilizzandone un'altra molto più consona e cioè 'trash drugs' (droghe spazzatura)».
Lavorata, miscelata e collocata all'interno di confezioni di profumatori e aromatizzanti, in Cina, «Hurricane» (come viene chiamata la droga sul web) arrivava poi in Italia. Gli smart shop, spesso annessi a distributori automatici, erano per lo più negozi con prodotti di erboristeria o fertilizzanti che, sotto l'irreprensibile veste di profumatori ambientali, distribuivano cannabinoidi sintetici. Neppure il documento d'identità era richiesto per comprare. Soltanto gli spiccioli.
Il Nas ha eseguito 19 provvedimenti di custodia cautelare, fra cui sei arresti di titolari di altrettanti negozi che funzionavano da vere e proprie centrali di spaccio. Ai domiciliari anche tredici clienti che avevano effettuato acquisti all'ingrosso, probabilmente per rivendere «Hurricane» a loro volta. Dodici negozi sono stati sequestrati, per un valore commerciale complessivo di circa un milione e mezzo di euro. Ma l'operazione denominata «Oro e incenso» è tuttora in corso. Dopo aver oscurato il sito Internet dell'impresa capofila, un'azienda torinese (con sede fittizia nella Repubblica Ceca) che provvedeva a distribuire il prodotto, gli investigatori stanno procedendo alla valutazione del materiale rinvenuto durante le perquisizioni che hanno interessato anche Latina, Lecco, Ravenna, Trieste, Udine e Venezia.
Marika Di Cristina