Le mie pecore ascoltano la mia voce IV Domenica Pasqua Anno C
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Vangelo della Domenica
Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono. Io do loro la vita eterna e non andranno perdute in eterno e nessuno le strapperà dalla mia mano. Il Padre mio, che me le ha date, è più grande di tutti e nessuno può strapparle dalla mano del Padre. Io e il Padre siamo una cosa sola» (Gv 10,27-30).
Pensiero spirituale
La domenica che stiamo celebrando è anche detta: la domenica del “Buon Pastore”, giornata mondiale per le vocazione introdotta nel 1963 da Paolo VI e ricorre ogni anno la IV domenica di Pasqua. Chi manda i pastori è Dio. Chi li deve chiedere nella preghiera siamo noi. Facciamo un salto nell’Antica Scrittura per comprendere. Qui, il Pastore è Dio. È Lui che si prende cura del suo gregge. Gregge di Dio è il suo popolo, sono i figli di Israele. Ma gregge di Dio è chiamata ad esserlo l’umanità intera. [MORE]
Il Salmo così canta: “Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla. Su pascoli erbosi mi fa riposare, ad acque tranquille mi conduce. Rinfranca l’anima mia, mi guida per il giusto cammino a motivo del suo nome. Anche se vado per una valle oscura, non temo alcun male, perché tu sei con me. Il tuo bastone e il tuo vincastro mi danno sicurezza. Davanti a me tu prepari una mensa sotto gli occhi dei miei nemici. Ungi di olio il mio capo; il mio calice trabocca. Sì, bontà e fedeltà mi saranno compagne tutti i giorni della mia vita, abiterò ancora nella casa del Signore per lunghi giorni” (Sal 23 (22) 1-6). Dio, Pastore invisibile, ha affidato il suo gregge a dei pastori visibili, Sacerdoti e Re, che lo hanno fatto disperdere.
La mediazione necessaria, indispensabile, tra Dio e il suo gregge operata dai pastori può essere di grande vita per il popolo del Signore, ma anche di dispersione e rovina eterna. Sappiamo che sempre il Signore ha avuto parole pesanti contro i pastori. Li ha chiamati persino “cani muti, incapaci di abbaiare”. La storia ci rivela che per la loro incuria il popolo del Signore si smarri nel grande dedalo dell’idolatria e della più grande immoralità.
Ma anche oggi il popolo del Signore è smarrito a causa della confusione spirituale, dottrinale, morale di cui sono affetti molti suoi pastori. L’uno dichiara bene ciò che è male e l’altro dice l’esatto contrario. Afferma che è male ciò che è bene. Nel momento presente si va ancora ben oltre. Si dichiara non vero Dio il vero Dio e gli Dèi non veri sono elevati alla dignità di essere veri. Così Cristo stesso viene negato perché si deve dare vita ad un Super Dio che dovrebbe essere il frutto della fusione di tutti gli Dèi, veri e falsi, esistenti nell’universo. Ma questi pastori stolti ignorano che ogni uomo si aggrappa al suo Dio, vero o falso che sia, mentre solo il pastore stolto rinnega il Padre, il Figlio, lo Spirito Santo, la Madre di Dio, la Chiesa e la sua mediazione di grazia e di verità, per affermare questo Super Dio al quale nessuno crede e mai potrà credere perché in realtà è l’idolo più falso mai pensato da un uomo e da lui creato.
Poiché oggi le pecore non ascoltano più i loro pastori, ma ognuna di esse cammina come l’antico popolo del Signore, paragonato da Geremia ad una cammella vagabonda – “Guarda nella valle le tracce dei tuoi passi, riconosci quello che hai fatto, giovane cammella leggera e vagabonda! Asina selvatica, abituata al deserto: quando ansima nell’ardore del suo desiderio, chi può frenare la sua brama? Quanti la cercano non fanno fatica: la troveranno sempre disponibile. Férmati prima che il tuo piede resti scalzo e la tua gola inaridisca! Ma tu rispondi: “No, è inutile, perché io amo gli stranieri, voglio andare con loro” (Ger 2,23-25) – dobbiamo confessare che vi è un distacco abissale da Gesù Signore. Un pastore che è dall’uomo, è sfruttato dall’uomo, ma non è ascoltato dall’uomo. Le pecore del Padre ascoltano solo il Padre. Cristo, pecora del Padre ascolta il Padre, è ascoltato dalle pecore. Gli Apostoli, pecore di Cristo, ascoltano Cristo, sono ascoltati dalle pecore. Se però gli Apostoli non ascoltano Cristo, non sono da Lui, non si facciano illusioni. Saranno cammelle vagabonde nelle valli di questo mondo. Non saranno mai pastori di Cristo nei campi del Padre per la salvezza delle pecore.
Preghiamo in questa domenica del Buon Pastore che il Signore ci conceda santi pastori per la vita delle pecore. Non si può essere pastori contro il gregge o non prendendosi cura del gregge. Non possiamo essere cani muti o cammelle vagabonde. Amen.
Don Francesco Cristofaro
www.donfrancescocristofaro.it/