Cronaca
Le Associazioni antimafia chiedono protezione per Don Giacomo Panizza
LAMEZIA TERME (CZ), 10 APRILE 2012 - Due colpi di pistola alla saracinesca del centro per disabili e migranti “Pensieri e parole”: l'ennesima intimidazione all’associazione “Comunità Progetto Sud” di Lamezia Terme. E dopo un colpo di pistola ad una finestra e l’esplosione di un ordigno, ancora due colpi di pistola al palazzo requisito al clan dei Torcasio, oggi sede di attività d’integrazione e accoglienza di minori stranieri e disabili, oltre alle due casa accoglienza ha al suo interno la sede di “Banca Etica”, il “Forum del terzo settore”, la Fish regionale”, “Dpi”, “Le agricole, R-evolution legalità” e lo sportello informativo sui diritti. Un fatto grave. L’ennesima dura minaccia all’attività di Don Giacomo Panizza e della Comunità, che da anni si battono in prima linea contro la ‘ndrangheta in un territorio difficile, come quello Lametino. Ciò che spaventa la società civile e le associazioni presenti sul territorio ed attive sul fronte antimafia è che, a distanza di mesi, la sicurezza di Don Giacomo Panizza non sembra essere stata rafforzata.[MORE]
E lo stabile sede dell’associazione resta un obiettivo facile da colpire. Per l’ennesima volta. A lanciare l’allarme l’associazione “Natale De Grazia”, e il movimento “Agende Rosse della Calabria” e “Donnelibertadistampa Calabria” che lanciano un appello: “Chiediamo alla Procura, alla Prefettura, alla Questura e al Viminale di intervenire tempestivamente per dare la scorta a Don Giacomo Panizza. E ci chiediamo come mai, dopo tutto questo tempo, il palazzo oggetto delle tante intimidazioni non è ancora stato posto sotto videosorveglianza. Lo troviamo assurdo e chiamiamo in causa le istituzioni, perché provvedano il prima possibile a garantire la giusta vigilanza allo stabile” . E la associazioni aggiungono: “Invitiamo, inoltre, la Commissione Antimafia che si recherà a Monasterace il 12 aprile a passare anche a Lamezia Terme, per portare il segno della presenza delle istituzioni in una terra di confine dove la ‘ndrangheta la fa da padrone. La “Comunità Progetto Sud” non può essere dimenticata”.