Lazio, sarà election day? Polverini firma un nuovo decreto
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ROMA, 23 DICEMBRE 2012 - La data per lo svolgimento delle elezioni politiche nazionali è ormai certa. Il 24 e 25 febbraio del prossimo anno si voterà per il rinnovo del Parlamento italiano. Altrettanta certezza non sembra esserci invece per le elezioni regionali nel Lazio, dove la guerra per le date di svolgimento delle consultazioni elettorali continua ormai da un mese e non accenna a placarsi. L'ultimo atto di questa storia infinita che condurrà, prima o poi, al rinnovo del governo regionale dopo gli scandali che negli scorsi mesi hanno travolto la Regione, è la firma da parte di Renata Polverini di un decreto con in quale si indicono le elezioni regionali per il 24 e 25 febbraio, negli stessi giorni delle politiche.
Sarà dunque election day, come auspicato anche dal ministro dell'Interno Annamaria Cancellieri? Stando agli ultimi atti della presidente dimissionaria, sembrerebbe di sì. Le cose, però, non sono così semplici e c'è chi mette in dubbio la possibilità che i cittadini del Lazio voteranno proprio il 24 e 25 febbraio per il rinnovo del governo regionale.[MORE]
Il problema è un precedente decreto emesso da Polverini all'inizio di dicembre, con il quale le elezioni regionali erano state indette per il giorno 10 e 11 febbraio. Contro quel decreto era intervenuto il Movimento Difesa del Cittadino, presentando e vincendo un ricorso al Tar in seguito al quale si era stabilito che le prime date utili per lo svolgimento delle consultazioni elettorali fossero il 3 e 4 febbraio. Le vicende elettorali regionali, però, si sono presto intrecciate con quelle nazionali e con l'ipotesi ventilata da più parti di far votare i cittadini del Lazio, così come quelli della Lombardia e del Molise, per le regionali e per le politiche in un'unica tornata elettorale.
Proprio per facilitare la possibilità di un election day anche nel Lazio, il Movimento aveva ritirato il ricorso, sostenendo tramite il proprio presidente Antonio Longo di aver agito per poter «permettere uno svolgimento sereno delle elezioni regionali e politiche, eventualmente accorpate se il Governo lo ritiene opportuno». Il ritiro del ricorso, però, ha significato di fatto la conferma del primo decreto emesso da Renata Polverini. Ed è in base a quel decreto, in vigore ufficialmente fino a ieri, che due giorni fa il prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro ha emanato una circolare con la quale approvava il decreto e stabiliva le date per le elezioni regionali per il 10 e 11 febbraio.
È solo ieri, tuttavia, in seguito allo scioglimento delle camere da parte del presidente Napolitano, che sono state ufficialmente decise le date per lo svolgimento delle elezioni politiche nazionali. Poche ore dopo la decisione del governo di indire le elezioni per il 24 e 25 febbraio, nella serata di ieri Polverini ha emanato il decreto con il quale convocava – conformemente alle scelte elettorali nazionali – le consultazioni regionali per gli stessi giorni.
A sollevare dubbi sulla legittimità di questo provvedimento è Gianluigi Pellegrino, legale del Movimento Difesa del Cittadino, il quale ha sostenuto che il decreto di Polverini potrebbe non avere validità perché una decisione ufficiale sulla convocazione delle elezioni regionali c'era già stata. «Le elezioni – spiega Pellegrino – sono definitivamente fissate per il 10 febbraio. Il loro spostamento non è più lecitamente possibile, atteso che si tratta di esecuzione della sentenze del giudice come tale non modificabile. Peraltro in democrazia non vi è mai stata la revoca di elezioni indette».
Se la tesi di Pellegrino dovesse essere esatta, nei prossimi giorni potremmo dover assistere ad altri colpi di scena.
Serena Casu