Lavoro: Sindacati,"ok confronto con Regione ma troppe criticita'"
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CATANZARO, 30 GENNAIO - Cgil, Cisl e Uil ritengono l'apertura del confronto con la Giunta regionale "importante perche' consente di entrare nel merito delle questioni, dal Patto per la Calabria, al POR 2014-2020, al tavolo permanente su lavoro e occupazione, ma allo stesso tempo - scrivono - non risolutivo per la lentezza della burocrazia e della poca tracciabilita' della spesa per la quale e' stata chiesto uno strumento operativo attraverso la cabina di regia". Gli esecutivi unitari delle tre confederazioni si sono riuniti per fare il punto sulla situazione, anche alla luce degli incontri svoltisi di recente con il governo regionale. Restano tuttavia - scrivono le tre confederazioni - aperte numerose criticita' che ad oggi non hanno trovato risposte positive, a livello nazionale e regionale. [MORE]
Troppi sono i ritardi accumulati per cui il sindacato , proclama un'adeguata azione di mobilitazione a sostegno delle tante emergenze sollevate in questi mesi da categorie e territori. In questo senso si sono espressi gli Attivi Unitari regionali che si sono svolti a Lamezia Terme nella giornata di venerdi'. Nel corso di questa settimana - si annuncia - verra' stilato il cronoprogramma delle iniziative che interesseranno tutto il territorio regionale. L'impegno di Cgil, Cisl e Uil Calabria, si sottolinea "continua con maggiore convincimento, con l'obiettivo di trovare le soluzioni utili a portare fuori il territorio calabrese dalla grave crisi sociale occupazionale e di legalita' in cui si trova". I sindacati, dopo gli attivi unitari di ottobre scorso, "hanno rafforzato ulteriormente - si legge - la propria azione corale. Convinti che l'impegno unitario ha portato quale effetto immediato una maggiore attenzione al confronto con i corpi intermedi da parte dell'amministrazione regionale calabrese. Attenzione che pero' - sottolineano - fino ad oggi risulta insufficiente a dare risposte concrete, al crescente malessere e disagio sociale diffuso in tutto il territorio regionale.
I temi posti all'attenzione degli attivi unitari di Lamezia Terme sono identici a quelli gia' analizzati lo scorso ottobre. Cio' - si evidenzia - a dimostrazione del fatto che lo stato economico e sociale della Calabria ancora non e' mutato. I calabresi soffrono per una sanita' che non riesce a garantire loro il diritto alla salute e che condanna soprattutto le fasce piu' deboli della popolazione a dover abbandonare l'umano diritto a curarsi".
"Nel frattempo pero' - continua il documento - in questo settore delicato per la vita dei calabresi, continua una gestione poco trasparente: delle risorse pubbliche, degli appalti e dell'intera riorganizzazione del sistema sanitario regionale. Il sistema dei trasporti gia' di per se inefficiente, aggravato dalla difficile situazione degli aeroporti calabresi, e' divenuto soprattutto per le aeree interne della regione, la causa principale dell'arretramento sociale ed economico di intere comunita', abbandonate a se stesse e nelle mani della 'ndrangheta. In questa terra,
in cui la criminalita' organizzata cresce mentre lo Stato, nonostante le tante eccellenze presenti fra le forze dell'ordine e la magistratura, arranca fra ritardi e insufficienze di organico e di mezzi, e' sempre piu' urgente dare risposte concrete alle pressanti richieste occupazionali che giungono dai disoccupati e inoccupati calabresi. Sulla questione lavoro la Regione Calabria deve procedere a sboccare i bandi di politiche attive gia' definiti: uffici giudiziari, assistenza scolastica e beni culturali; deve rispettare gli impegni assunti con il Sindacato al tavolo interdipartimentale relativi all'accordo istituzionale del sette dicembre scorso e accelerare nella definizione di azioni programmatiche che siano in grado di trasformare le tante emergenze calabresi in opportunita' occupazionali, a partire dalla questione del dissesto idrogeologico".
A parere dei sindacati "solo un concreto piano del lavoro potra' frenare l'emigrazione dei giovani calabresi. E' giunto il momento che la politica proceda ad una reale operazione di verita' sul disastro della partecipazione pubblica calabrese. Societa' pubbliche, fondazioni, enti, a partire da Calabria verde e Fincalabra, per quest'ultima ribadiamo la necessita' di un confronto urgente per superare le gestioni opache del recente passato.. In questo ambito - sottolineano le segreterie dei sindacati - bisogna restituire alla produttivita' le aziende che sono funzionali al progetto di sviluppo della Regione e, mettere fine cosi', alle pratiche di illegalita' che nel corso degli anni hanno permesso ai truffaldini di turno, il saccheggio delle risorse pubbliche".
Cgil, Cisl e Uil si dichiarano "pronte a confrontarsi sul futuro dei lavoratori e delle lavoratrici di queste aziende partendo da una discussione dei piani industriali aziendali. In Calabria, Governo e Regione devono intervenire seriamente sul contrasto alla poverta'. In questa direzione la politica di governo, e anche di opposizione, della Regione potrebbe iniziare a dare un segnale concreto inserendo nel bilancio regionale una posta per il finanziamento di misure a favore delle classi sociali piu' povere. Sul Patto per la Calabria, l'istituzione della cabina di regia - affermano - e' una nota positiva, fermo restando che si tratta solo dell'inizio di un percorso, il cui esito positivo potra' essere dichiarato solo alla realizzazione degli interventi previsti dal Patto. La cabina di regia consentira' di verificare anche le ricadute occupazionali derivanti dalla operativita' della spesa, dei bandi e dalle opere previste dal programma. Alla luce dei recenti "fatti " di Cosenza occorre dare in Calabria una svolta alla programmazione e alla gestione nella spesa della risorse pubbliche, non c'e' piu' tempo da perdere. Questa e' una battaglia di civilta' e di legalita' delle forze sane di questa regione". I tre sindacati della Calabria, "in un clima fortemente unitario, continueranno nei prossimi giorni - recita la nota - a realizzare la massima partecipazione sia sull'evolversi del confronto con il Governo regionale e sia sulle necessarie iniziative di mobilitazione che saranno effettuate a sostegno, nella consapevolezza che l'unita' sindacale e' un fattore decisivo per permettere ai cittadini calabresi di ritornare ad essere protagonisti della ripartenza sociale, occupazionale e, soprattutto, culturale della nostra regione".