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01 aprile, Lecce - L’emergenza occupazionale in cui ormai versa il Belpaese è confermata dalle stime dell’ISTAT sullo stato dell’occupazione a febbraio che Giovanni D’Agata, componente del Dipartimento Tematico “Tutela del Consumatore” di Italia dei Valori e fondatore dello “Sportello dei Diritti” riporta, nude e crude, all’attenzione della cittadinanza.[MORE] Il tutto avviene, affinché l’opinione pubblica comprenda che non è più tempo di aspettare, poiché anche se il governo latita ed è impegnato in ben altro, urgono interventi urgenti in campo economico che abbiano concreti effetti sulla ripresa del mercato del lavoro specie quello giovanile che appare il più colpito dalla crisi.
Secondo le indagini dell’istituito nazionale di statistica la crescita della componente maschile dell'inattivita' (+90.000 unita') e' piu' ampia nel Mezzogiorno; quella della componente femminile (+46.000 unita') interessa soprattutto il Centro. Tra gli inattivi cresce soprattutto il numero di quanti cercano lavoro non attivamente (+7,7%, pari a 105.000 unita'). I fenomeni di scoraggiamento in senso stretto e l'attesa degli esiti di passate azioni di ricerca di lavoro motivano la crescita del numero degli inattivi. Il tasso di inattivita' si attesta al 37,8%, due decimi di punto in piu' rispetto a un anno prima. Alla sostanziale stabilita' del Nord si contrappone la moderata crescita del Centro e del Mezzogiorno. Al Sud quasi una donna su due nella fascia tra i 15 e i 24 anni, ossia il 42,4% della popolazione femminile, è disoccupata. In tale area, ancora più rilevante il gap tasso di inattivita' che raggiunge nella media 2010 il 34,4% per gli uomini e il 63,7% per le donne.
(notizia segnalata da Giovanni D'agata)