Cronaca

Lavorare in Italia,pubblicato il rapporto 2012 sull'attività di vigilanza del Ministero,INPS e INAIL

ROMA, 30 GENNAIO 2013. – “I più significativi fenomeni patologici che caratterizzano il mercato del lavoro italiano, risultano strettamente connessi alla notevole diffusione delle tipologie contrattuali flessibili diverse dal contratto di lavoro a tempo pieno e indeterminato”. Così il Direttore Generale della Divisione Ispettiva del Ministero del Lavoro Paolo Pennesi, presenta la pubblicazione del “Rapporto annuale sull’attività di vigilanza in materia di lavoro e previdenziale”, per l’anno 2012.[MORE]
 

Secondo quanto emerge dall’analisi dei dati complessivamente raccolti nel corso dell’anno 2012, le Aziende irregolari che operano in Italia sono 154.820, su un totale di 243.847 ispezionate, registrandosi un più 3% rispetto al 2011. Su 1,6 milioni di aziende con dipendenti, l’attività ispettiva svolta dal personale delle Direzioni regionali e territoriali del lavoro, del personale INPS e INAIL, ha riguardato infatti solo il 15% del totale, rilevando ciò nonostante il numero di 295.246 lavoratori irregolari – con un più 6 % rispetto al 2011 - e di 100.193 lavoratori non dichiarati e completamente in nero – ma con una percentuale ridotta pari al 5%. 


La riduzione delle percentuale dei lavoratori in nero, secondo il rapporto, deriva direttamente dall’applicazione delle tipologie contrattuali c.d. flessibili, che a fronte di una situazione di crisi occupazionale e di emergenza economica del paese, vengono in larga parte impiegate e spesso, al di fuori dei limiti di legge. Resta così pari al 20% il differenziale tra le somme accertate e quelle effettivamente introitate, malgrado il dato acquisito del più 33%, per effetto del recupero di 1.631 miliardi a fronte di 1.225 miliardi raccolti nell’anno precedente, con riferimento al settore edile, dell’industria, del terziario e dell’agricoltura.


Il Rapporto, redatto ai sensi dell’art. 20 della Convenzione OIL C81 dell’11 luglio 1947, illustra quindi i dati raccolti ripartendo le percentuali sia a livello geografico, sia sulla base delle diverse violazioni riscontrate, in tema di lavoro prestato da extracomunitari clandestini, lavoro minorile, salute e sicurezza dei luoghi di lavoro ai sensi del D.Lgs. 81/2008.
 

Unitamente al rapporto, è stato dunque pubblicato anche il Documento di programmazione dell’attività di vigilanza per l’anno 2013, sulla base del quale, fermo il coordinamento e l’ottimizzazione delle risorse, l’attività di vigilanza dovrà costituire elemento essenziale di legalità, di contrasto alla concorrenza sleale tra imprese, di recupero di risorse finanziarie evase.

SAVERIO CARISTO