Cronaca

L'Aquila, 6 anni dopo: tra macerie e speranze

L’AQUILA, 6 APRILE 2015 – Sono ormai passati 6 anni dalla notte del 6 aprile 2009 quando un terremoto, alle 3:32 di notte, ha distrutto il centro, la periferia e i paesi intorno a L’Aquila provocando 309 vittime e 1500 feriti. Dopo 6 anni,  il ricordo è sempre rimasto vivo nel cuore degli aquilani che sono ancora alle prese con la ricostruzione e con il tentativo di ridare un volto alla città.

L’Aquila, una ricostruzione ancora lunga. Cialente: “vorrei concludere il centro storico nel 2017”

Da quella notte del 6 aprile 2009 molti passi sono stati fatti nel tentativo di riabilitare la città, nel suo patrimonio storico e artistico e nella sua vivibilità. Il terremoto provocò danni per 10 miliardi di euro, con 60mila sfollati. Circa 16mila di loro sono stati sistemati nella New Town, le abitazioni antisismiche che, lo scorso settembre, hanno già mostrato i primi cedimenti costruttivi; altri, sono riusciti a rientrare nelle proprie dimore. Dopo 6 anni da quella famosa notte, solo l'80% dei nuovi quartieri, come quello delle New town a Cese Preturo, sono stati costruiti, mentre dentro le mura cittadine la ricostruzione è ferma al 10%, con solo il 3% di crescita nel centro storico.

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Il sindaco della città, Massimo Cialente, ha però reso nota la volontà di togliere definitivamente la zona rossa entro il 2017. I fondi stanziati in questi anni ammontano a circa 4 miliardi di euro, ma il sindaco reclama altri tre miliardi e mezzo con un incremento di personale tra architetti, ingegneri e geometri per portare a conclusione il suo progetto. Il centro storico è stato il primo punto ad essere stato preso in considerazione dalla ricostruzione, seguito da palazzi di dominio pubblico, tra cui le scuole e le sedi comunali che arrancano nella ricostruzione finale. I ricorsi del Tar e la burocrazia amministrativa allungano, infatti, le procedure per la ricostruzione provocando ritardi che pesano sul progetto totale. La fase finale comprenderà anche la riabilitazione delle abitazioni e uno sguardo verso la periferia aquilana, buona parte della quale è ferma ancora al 2009, con le macerie che ricordano il tempo che passa.

Il ricordo delle vittime: una fiaccolata per le strade della città

Come ogni anno da quel giorno, anche questa notte c’è stata la fiaccolata in ricordo delle vittime del terremoto. «È un anniversario particolare» afferma il sindaco Cialente, unendo in questa frase i lati positivi, come il miliardo e 200 milioni stanziati per il 2015 dal Governo Renzi, e i lati negativi, come la sentenza che ha assolto la commissione Grandi Rischi e la successiva richiesta di restituzione del risarcimento provvisionale ai familiari. Entrambe queste due motivazioni sono state unite al ricordo delle vittime in un corteo che si è mosso per le strade della città. Partito alle 22:30 dal vecchio tribunale, è risalito verso i luoghi simbolo del terremoto, come via XX settembre dove crollò la casa dello studente provocando la morte di 8 ragazzi. In protesta silenziosa anche le associazioni 3e32-Casematte, Appello per L’Aquila, Arci L’Aquila, Arci Massimo Consoli, L’Aquila che vogliamo e Donne TerreMutate che hanno dichiarato il loro appoggio in una nota e il sindaco di Pescara, Marco Alessandrini, che si è unito al corteo.

Erica Benedettelli

[immagine da today.it]