In giro per il mondo
Lampo e Bobby, Toscana e Scozia unite nella celebrazione dei propri "eroi" a quattro zampe
EDIMBURGO, 21 SETTEMBRE 2017 - Quando a metà dell’ Ottocento il poliziotto scozzese John Gray morì di tubercolosi, non poteva certo immaginare che tra le tappe dei visitatori di Edimburgo vi sarebbe stata anche la sua tomba, nel cimitero di Greyfriars Kirkyard, cimitero considerato da alcuni uno dei più suggestivi del mondo e dove dimorano personaggi ben più illustri dell’oscuro John.
Né Gray poteva credere possibile che il suo amato cane Bobby sarebbe stato celebrato nei secoli da un’austera lapide posta in bella vista proprio all’ingresso del cimitero. Né poteva tantomeno passargli per la mente che addirittura una bronzea statua troneggiante su di una base di granito avrebbe a poca distanza dai suoi resti mortali troneggiato tra gli austeri palazzi del centro storico della capitale scozzese.
E invece, proprio la morte del suo padrone ha trasformato il placido cane Bobby in Bobby Greyfriars, un mito che resiste dal 1872. [MORE]Un mito certo, perché alla morte dell’amico John, il suo cane ebbe la costanza di rimanere stabilmente e con pochissime divagazioni accanto al posto in cui lo aveva visto seppellire. Non per una settimana o un anno, ma per ben 14 anni. Un particolare che non poteva sfuggire neanche al più distratto degli edimburghesi.
Ed infatti la cosa passò tutt’altro che inosservata e tutt’oggi si possono vedere i turisti accarezzare la testolina bronzea del terrier a mo’ di portafortuna e per il selfie d’obbligo.
Edimburgo non è però un caso isolato di celebrazione canina.
A San Antonio, i Texas, vi è un vero e proprio monumento nazionale, un memorial, dedicato ai cani soldato morti in guerra, raffigurante i quattro zampe delle diverse razze che vengono di solito addestrati nella locale base militare.
Anche in Italia celebrazioni artistiche ai quattro zampe non mancano. Una su tutte, la stazione di Campiglia marittima, in Maremma, dove di statue dedicate al cane Lampo ve ne sono addirittura due. Quello di maggiori dimensioni, più recente, troneggia proprio nel piazzale antistante l’ingresso passeggeri, mentre quello “storico”, più piccolino e defilato è collocato In un’ aiuola della stazione accanto a uno sgangherato baretto. Lampo, il cane viaggiatore, è stato anche celebrato in canzoni e libri, per la sua abilità nel gestire con disinvoltura i suoi arrivi e partenze ferroviari. Sì, perché per quanto possa sembrare incredibile,
Lampo girava tutta l'Italia con il treno per tornare poi ogni sera alla stazione di Campiglia Marittima, fino al giorno in cui, distratto forse da un’avvenente cagnolina, malauguratamente è stato il treno a prendere lui, e il suo viaggio si è mestamente troncato.
testo e foto di Raffaele Basile