Cronaca
Lampedusa, recuperati altri corpi: 213 le vittime. Schultz: «l'Ue ha lasciato sola l'Italia»
LAMPEDUSA, 7 OTTOBRE 2013 - Il già tragico bilancio tenderà ad aumentare anche nelle prossime ore. Dopo gli 83 corpi recuperati nella giornata di ieri, stamattina i sommozzatori della Guardia costiera e dei carabinieri ne hanno riportato alla luce altri 17, tra i quali quattro donne. Al momento sono dunque 213 le vittime accertate.[MORE]
Ma come riportato dalle drammatiche quanto strazianti testimonianze dei sopravvissuti, alle quali dall’avvio delle ricerche sott’acqua si aggiungono anche quelle dei sommozzatori, sono ancora tanti i corpi presenti all’interno della plancia del relitto.
«Quando siamo arrivati in profondità – afferma uno dei sommozzatori – abbiamo visto quello che immaginavamo o che per tutta la notte avevo provato ad immaginare, ma lo scenario che si è presentato dinanzi è stato peggiore del previsto. Decine di corpi, molti abbracciati, molti altri con le braccia ancora protese verso l’alto. Una scena agghiacciante. Con gli occhi aperti, sembravano che ci guardassero».
Così sul molo Favarolo continua ancora incessante il via vai dei militari che depongono i corpi senza vita dei migranti. Stamattina sono inoltre arrivate sull’isola, con un traghetto proveniente da Porto Empedocle, altre 165 bare utili a dare degna sepoltura alle vittime.
Sul fronte politico, dopo l’assordante silenzio durato per anni sia a livello nazionale che internazionale, continuano a giungere diversi ed autorevoli commenti. Oggi si è espresso il presidente del Parlamento europeo, Martin Schulz, che, durante un’intervista rilasciata alla Bild, ha rimproverato all’Europa di aver lasciato per troppo tempo “l’Italia da sola” ad affrontare un continuo flusso migratorio che adesso anche la Germania deve accogliere: «è una vergogna – ha affermato Schulz – il fatto che l’Ue abbia lasciato l’Italia per così tanto tempo da sola ad affrontare il flusso di profughi dall’Africa». Per tale ragione ha spiegato il presidente europeo in futuro i profughi dovranno essere distribuiti tra i vari Paesi europei e ciò significa «che anche la Germania deve raccogliere più gente».
Parole che, per quanto tardive nel dimostrare interesse ad una crisi che, come già detto, si perpetua silenziosamente da anni, dimostrano al momento un cambio di direzione da parte della politica europea. Atteggiamento questo che trova ulteriore riscontro anche nella visita che mercoledì effettuerà sull’isola di Lampedusa il presidente della Commissione europea Josè Manuel Barroso, il quale ha confermato la sua presenza «in uno spirito di supporto e solidarietà».
Durante tale visita, come si legge in una nota ufficiale diffusa dall’esecutivo Ue, il presidente Barroso discuterà con le autorità italiane di «possibili ulteriori misure da prendere e azioni concrete da sviluppare a livello nazionale ed europeo per far fronte alla spinosa questione dei rifugiati e alle difficoltà degli Stati membri colpiti dal fenomeno».
(Immagine da repubblica.it)
Giovanni Maria Elia