Cronaca
Lampedusa, Letta e Barroso contestati all'arrivo: "Vergogna"
LAMPEDUSA, 9 OTTOBRE 2013 - Contestazioni pesanti per il presidente del Consiglio Letta e il presidente della commissione europea Barroso, al loro arrivo nell'aeroporto di Lampedusa, da parte di un gruppo di manifestanti. Molti isolani, posti lungo la recinzione della pista d'atterraggio, hanno urlato "vergogna, vergogna", proprio mentre Letta e Barroso, insieme con il ministro dell'Interno Alfano e la commissaria Malmstrom, entravano nell'hangar, divenuto ormai obitorio per le vittime del tragico naufragio. "Andate al centro di accoglienza. Andate a vedere come vive questa gente. Assassini!", hanno aggiunto i manifestanti.
In effetti ieri si è sfiorata la rivolta nel Centro di accoglienza, dove i migranti hanno manifestato a causa delle condizioni in cui si trovano. Dopo due notti di pioggia i loro letti sono diventati maleodoranti e putridi. Per questa ragione gli ospiti del Centro hanno gettato all'esterno della struttura i materassi, tentando di bloccare i pullman in partenza verso la terraferma.
Il sindaco dell'isola Giusi Nicolini, afferma che "La visita a Lampedusa del presidente della Commissione europea Barroso e del presidente del Consiglio Enrico Letta è molto importante, perchè le istituzioni italiane ed europee vedano da vicino l'entità della immensa tragedia che si è consumata". "Il governo italiano credo che debba chiedere scusa ai bambini e ai sopravvissuti per come il nostro Paese li sta trattando. Solo dopo che l'Italia si sarà assunta le sue responsabilità, allora, con una sola voce, potremo e dovremo chiedere all'Europa che si assuma le proprie, impegnandosi in un deciso cambio di rotta nelle politiche migratorie", conclude il sindaco.
Intanto i sommozzatori hanno ripreso le ricerche dei cadaveri, ed i corpi recuperati sono ora 289. Oggi è atteso il Cdm che avrà come primo punto un decreto legislativo per l’attuazione della direttiva europea 51 del 2011 sui beneficiari di protezione internazionale.
(Foto dal sito rainews24)
Katia Portovenero[MORE]