Cultura e Spettacolo
L’amore della docente Palma Serrao per la sua terra e il contributo all'European Tree of the Year 21
Curinga, 29 marzo 2021 - Il "Gigante buono", ovvero il maestoso platano orientale sito a Curinga, in provincia di Catanzaro, collocato in un bosco di pino nero e a poche centinaia di metri dall’Eremo di Sant’Elia Vecchio, risalente al IX secolo d.C., dopo aver vinto il concorso “Albero italiano 2020”, si è piazzato recentemente al secondo posto nell’importantissimo “European Tree of the Year 2021”, sfiorando il record europeo, dopo quello italiano.
Proprio un monaco basiliano avrebbe contribuito a far germogliare la piantina, che nei secoli sarebbe divenuta un gigante naturale di valore inestimabile. Con un’altezza di 31,5 metri e la circonferenza del tronco di 14,75 metri, infatti, esso è il platano più grande d’Italia.
Ma, per saperne di più sul platano e sui suoi recenti successi, bisogna far riferimento a colei che si è posta in prima linea nell’occasione di questo attuale concorso, Palma Serrao, docente di latino, greco, italiano e geostoria presso il Liceo Classico “P. Galluppi” di Tropea, nonché giornalista di spessore. La giovane professoressa di Curinga, attiva sul territorio da anni e sempre pronta a supportare iniziative di tale livello, atte a promuovere le bellezze della sua terra, la Calabria, ha evidenziato negli ultimi mesi, tramite i giornali, la radio e i social ma soprattutto tramite il quotidiano impegno cittadino e scolastico, quanto sia importante non solo il platano per la sua città, ma in generale ha fatto capire quanto ogni bellezza storico-naturalistica sia da preservare e da apprezzare, in primis per coloro che di quel posto fanno parte. Questa è infatti un’importanza che trascende i precedenti livelli per porsi sul piano identitario e tradizionale.
Tra le tantissime iniziative portate avanti dalla Serrao, si può in questa sede ricordare la trasmissione “Prima della notizia”, durante la quale la giornalista aveva dichiarato con entusiasmo come questo concorso fosse un’occasione per tutta la Calabria e per l’Italia, in quanto concorso europeo, costituendo pertanto un'opportunità unica da cogliere, per far ricordare i Calabresi ovunque e farli conoscere come meritano. La Calabria, infatti, è una terra ricca di bellezze sia storico-artistiche che paesaggistiche e naturali e, nonostante sia molto vivo questo sentimento presso i nostri conterranei, ancora bisognerebbe fare molto per essere fieri e consapevoli di far parte di questo patrimonio unico e inestimabile.
La Serrao, d’altra parte, come evidenziato anche in un suo recente intervento pubblico, nel suo lavoro di docente e giornalista ha saputo coniugare perfettamente l’amore per la cultura e la tradizione con l’amore per la natura e l’importanza delle proprie radici. E, a tal proposito, questo amore lo insegna quotidianamente in classe ai suoi alunni, instillando in loro, a livello educativo e didattico, la capacità di saper apprezzare la propria storia e divenire di conseguenza cittadini consapevoli, calabresi e del mondo. Ciò lo fa attraverso una didattica originale e innovativa, che non tralascia le fondamenta dell’insegnamento classico ma che nel contempo valorizza i singoli alunni e si rende individuale per ciascuno di loro, della loro identità.
La dimostrazione pratica che l’amore della Serrao per la sua terra e per il suo lavoro sono sempre vivi è collegata anche a numerosi progetti e iniziative che la docente ha intenzione di intraprendere in futuro da questo punto di vista, da corsi di formazione e pon a progetti in radio: il tutto è sempre finalizzato ad amare e far amare Curinga e la Calabria intera non solo all’interno della regione, ma in tutto lo stivale.