Cronaca

Lamezia Terme, Cgil: "Benvenuta Presidente Boldrini"

LAMEZIA TERME (CZ), 11 LUGLIO 2013 - La visita del Presidente della Camera, Laura Boldrini, sabato prossimo a Lamezia Terme è un gesto di attenzione Istituzionale per la Città e per l’intera Calabria.

In un momento nel quale, la politica e le Istituzioni nazionali sono agitate dagli affari dei potenti più che dai problemi del popolo, la terza carica dello Stato sceglie di visitare la Calabria.

La CGIL auspica che il decoro Istituzionale ed il valore profondo che assume la visita del Presidente della Camera possa essere da esempio positivo alle deputazioni calabresi, affinché siano maggiormente preoccupate e si occupino con più solerzia dei problemi della nostra terra.

Una terra che ha una terribile fame di lavoro, dove la disoccupazione giovanile è ormai insopportabile, lo sfruttamento dei lavoratori una consuetudine, la precarietà quasi obbligatoria; non basta, c’è la ‘ndrangheta che vessa gli imprenditori (non tutti hanno il coraggio di ribellarsi), si radica nella politica e nelle Istituzioni, inquina, spaccia, spara, distrugge ogni cosa, condizionando in negativo la qualità della nostra vita.

E allora ci chiediamo se il problema di questo Paese e della nostra Calabria sono gli stranieri, gli immigrati, i disperati oppure se il problema è la mala politica, il mancato rispetto delle Istituzioni, l’illegalità e l’assenza di giustizia sociale.

E’ la politica, che dovrebbe occuparsi delle nostre condizioni, fare le scelte giuste, gli investimenti necessari per creare LAVORO per tutti, per chiunque voglia campare onestamente e progredire nella nostra terra.

E’ politica per il popolo, il LAVORO, che bisogna reclamare; non accanirsi contro i più disgraziati di noi, come cani affamati.

La colpa dei nostri guai non è di chi viene nel nostro Paese a cercare benessere ed una vita dignitosa. Quanti parassiti, altrimenti, diffondiamo noi in giro per il mondo quando un nostro giovane o una famiglia disperata parte altrove per cercare LAVORO? E che ne dovrebbero fare di loro, gli altri popoli del globo per difendere il proprio “divino” diritto di sangue (tanto caro ai seguaci di chi farnetica sulla stampa locale, oltre che alle famiglie di ‘ndrangheta)?

Incontriamo ogni anno migliaia di lavoratori italiani: muratori che si accontentano di 50 € a giornata, commessi che lavorano per 500 € al mese, autisti che viaggiano senza sosta per uno stipendio misero, telefonisti ad un euro l’ora stressati e umiliati ogni giorno sul proprio posto di lavoro, infermieri che accudiscono anziani (in strutture lussuosissime pagate con i soldi dei calabresi) che non vedono un soldo da sei mesi, disoccupati che prenderebbero volentieri il loro posto per molto meno. Non è il colore o l’odore della nostra pelle che interessa a chi ci sfrutta, è quanto costiamo, non quanto valiamo, ma quanto denaro devono spendere in cambio della nostra fatica e del nostro sudore.

Non importa il colore della nostra pelle, conta il nostro benessere, la nostra dignità e lo Stato ha il compito di offrirceli, in cambio del nostro LAVORO, questo c’è scritto nella nostra Carta Costituzionale che, giustamente, ha ricusato le ideologie razziste.

Ai ragazzi che sabato riceveranno la cittadinanza onoraria, verrà offerta una copia della Costituzione Italiana; l’auspicio della CGIL è che la leggano, la comprendano, la rispettino, la difendano, così come facciamo e chiediamo di fare ogni giorno alle Istituzioni, in nome del popolo.  [MORE]