Societa'

Lamentarsi non serve a niente per don Pino Latelli

«La lamentela  fine a se stessa non ha senso. È solo distruttiva ed inutile. Purtroppo anche tanti cristiani sprecano il loro tempo a lamentarsi del mondo, della società, di quello che, secondo loro,  non va. Le lamentele non cambiano nulla. Si è capaci di trovare qualsiasi  scusa per criticare e brontolare in ogni occasione ma quando si ha l’opportunità di dare una mano per  cambiare il mondo e   si hanno i mezzi per farlo, non si fa nulla».

 È questa la riflessione di don Pino Latelli , parroco in solido della Chiesa del Carmine di Lamezia Terme,  per il quale  oggi, anche in tempo di pandemia,  si continua a lamentarsi di tutto affondando nell’ amarezza e nella tristezza.  Un modo per smettere di lamentarsi è forse quello di seguire  la precipua finalità della Quaresima che , iniziata  da qualche giorno, rappresenta un tempo di grazia di 40 giorni utili per prepararsi all’incontro con Cristo nella sua Pasqua di morte e risurrezione.

« Per aiutare il cammino spirituale  - precisa il sacerdote  - sono necessari momenti di silenzio, di ascolto, di preghiere, di opere di carità, ma anche urge l’esercizio del digiuno che si concretizza nella capacità di alcune rinunce: privazione di qualche alimento, di spese voluttuarie,  del superfluo e tenere a freno la lingua, cioè evitare tanti discorsi inutili».

Ogni giorno le persone  si lamentano per un nonnulla e lo fanno con insistenza,  criticano e si lamentano di tutto e di continuo. Quando è inverno  si lamentano  per il freddo, in estate per il caldo. Quando in città c’è  traffico si lamentano delle difficoltà che esso crea  e anche della noia mortale  del paese. Molte volte fra i cattolici c’è una vera e propria epidemia di “lamentosi” riguardo alla Chiesa, alla parrocchia, ai fedeli. Sembra che non vada bene niente, e quindi parte il meccanismo delle “chiacchiere” che tante volte danneggiano  tutta la comunità.

«Ma cosa bisogna fare per far cessare le lamentele?» si chiede don Pino.  Secondo il suo parere, «un primo suggerimento per cercare di frenare la tendenza a lamentarsi, ci viene offerto dal Vescovo di Lamezia Terme Monsignor Giuseppe Schillaci che, nel corso dell'omelia pronunciata durante la concelebrazione eucaristica delle Ceneri, ha detto che , in questo tempo così difficile, dobbiamo stare  più attenti a dire parole di incoraggiamento che confortano, anziché  parole che umiliano, che irritano, che disprezzano».

 Il Vescovo, facendo propria l'esortazione di Papa Francesco sulla necessità di evitare le lamentele, ha sollecitato tutti a dare slancio al nostro desiderio di amore cominciando a pronunciare parole di amore e non parole cariche di pessimissmo. Perciò invece di concentrarsi eccessivamente sui propri  problemi, il Vescovo ha  esortato      i fedeli a provare  a trovare il modo di alleviare il peso di tante persone che hanno problemi più grandi dei loro.

« In questo periodo di  Quaresima,- ha concluso don Pino -  la preghiera e il silenzio ci aiuteranno a mettere da parte le lamentele e a sostituirle con la gratitudine al Signore per la vita, per  gli amici, per il bel tempo,  per un gesto gentile, per  la famiglia, per la fede.  Non dimentichiamo, infine, che il cambiamento ha sempre inizio dentro di noi, non fuori. Protestare contro il mondo o lamentarci non serve a niente.  Riscopriamo la gioia di vivere e di amare e facciamo digiuno delle lamentele per riempirci delle  cose semplici della vita: in questo modo non ci lamenteremo più e cambieremo in meglio la nostra vita e quella degli altri».

Lina Latelli Nucifero

 

Foto: Don Pino Latelli