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Per descrivere certe situazioni servono i proverbi popolari. In questa travagliata fase politica ci tocca citarne uno particolarmente significativo e denso di contenuti: “Il bue chiama cornuto l’asino!”. Siamo sgomenti nell’ascoltare le telefonate del Premier, o in subordine del direttore generale della RAI, in diretta televisiva. Telefonate di insulti e volgarità. Il dramma non è neppure quello![MORE]
Il vero dramma è che una serie di personaggi, animati da profondi sentimenti berlusconiani, emulano il loro idolo compiendo ogni giorno abusi e sopraffazioni di ogni tipo. Siamo basiti nel vedere ministri della repubblica scatenati contro studenti inermi e indifesi, contro giornalisti che fanno con dignità il loro lavoro senza mettersi alla pecorina davanti all’esternarsi del potere più becero e volgare.
E poi sempre più giù, dirigenti, presidi, altri soggetti con qualche minimo potere da amministrare e da far pesare si scatenano contro i subordinati ed i collaboratori usando linguaggi da trivio e gesti che fanno accapponare la pelle.
“Il pesce puzza dalla testa!”. Ecco un altro proverbio appropriato!
Il caso Ruby Rubacuori ha scatenato un uragano di parole. Pare che l’Italia sia amministrata non dal governo o dal parlamento ma da un “troiaio” o “puttanaio”, come è stato descritto in alcune intercettazioni. La colpa di tutto questo “casino”, intendendo per casino uno di quelli chiusi dalla legge Merlin (Legge n. 75 del 20 febbraio 1958), è come sempre dei magistrati che non riescono a farsi “li cazzi sua” ma, utilizzando le intercettazioni, spiano le persone per bene che, dopo una lunga giornata di lavoro, si rilassano guardando e toccando culi.
Il Premier viene difeso a spada tratta dai suoi pretoriani che probabilmente lo seguiranno fino alla fine.
Noi, come cittadini, crediamo ancora nei magistrati e soprattutto pensiamo che la legge deve fare il suo corso e deve essere uguale per tutti.
Ma vogliamo anche spezzare una lancia in favore del Premier e del suo governo con una considerazione estremamente ovvia. Se le nostre condizioni fossero migliori, se i giovani trovassero lavoro, se i processi civili durassero massimo due anni, se si pagassero meno tasse e ci fosse meno burocrazia e più efficienza, ebbene, toccassero pure tutti i culi che vogliono.
Anzi, se fare il bunga bunga ci garantisse il buon governo, la sanità al servizio dei cittadini ed una serie di altre cose, allora fatelo dalla mattina alla sera, scopate pure come ricci! Chi se ne frega! Facciamo a repubblica “duu pilu”!
Ma i risultati del lavoro del “puttanaio” non ci sembrano un gran chè!
Forse vi stancate troppo e non producete bene!
Allora basta con i festini e da domani a messa tutte le mattine.