La Turchia contro Twitter: chiuso anche il DNS di Google
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La Turchia contro Twitter: chiuso anche il DNS di Google

sabato 22 marzo, 2014

 ISTANBUL, 22 MARZO 2014 – A seguito della chiusura in Turchia del social media Twitter, la società americana ha subito ingaggiato un avvocato esperto di diritto informatico, Gonenc Gurkaynak, il quale s'è recato ad Ankara nella giornata di ieri 21 marzo, per sostenere un confronto a porte chiuse con i funzionari della TIB, l'autorità turca delle telecomunicazioni. In seguito al colloquio, la società si era espressa - a mezzo tweet – positiva riguardo a un pronto ripristino degli accessi sulla piattaforma. Nella stessa giornata di ieri s'era pronunciata, a proposito del blocco, l'associazione degli avvocati, tramite un comunicato in cui ci si lamentava del fatto che “non vi è possibilità di accedere a Twitter per motivi che nessuno sa”, e che la censura “viola la Convenzione Europea dei Diritti Umani e la stessa Costituzione turca, nello specifico al punto 5651 che include norme per internet”. L'associazione ha chiesto il ritiro immediato del blocco, e ha fatto sapere che erano in corso azioni legali per coloro che lo avevano applicato.

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Tutto per far rientrare, all'istante, la situazione a un livello di normalità, dopo lo scossone che ha fatto il giro del mondo in meno di 24 ore. La censura di Twitter era stata tra l'altro salutata come una inutile mossa del governo, dal momento che in milioni s'erano già attivati ad aggirare l'ostacolo servendosi di server stranieri. Di tutta risposta, le autorità turche hanno invece bannato anche le alternative (quelle più utilizzate) che aggiravano il blocco, in particolare al servizio DNS di Google. Molti utenti di Twitter avevano cominciato a digitare le cifre 8.8.8.8 e 8.8.4.4, gli indirizzi alternativi di Google che bypassavano la censura, rendendo l'azione del governo una delle più inefficaci della storia. E invece le autorità rincarano la dose, senza rilasciare alcuna dichiarazione riguardo la nuova soluzione adottata.

La fortuna degli utenti turchi è che l'alternativa DNS è solo una delle tante. Un blocco può essere aggirato utilizzando altri servizi, come ad esempio i Virtual Private Network (VPN). Almeno finché restano attivi.

Foto: hurriyetdailynews.com

Dino Buonaiuto (corrispondente dalla Turchia)


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