La testimonianza della escort Terry e della sua notte calda col Cavalier Silvio
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ROMA - Dopo la D’Addario, c’è un’altra prostituta che rilascia dichiarazioni mediante le quali si esplicitano le gesta sessuali di una notte trascorsa col premier Silvio Berlusconi a Palazzo Grazioli: “nel letto eravamo io, le due ragazze di Roma e Berlusconi".
A parlare è Maria Teresa De Nicolò detta “Terry”, barese di 38 anni, una delle escort che Gianpaolo Tarantini inviò nella residenza romana del presidente del Consiglio.
Il 19 giugno 2009, Terry viene interrogata come persona informata dei fatti dai pm Giuseppe Scelsi e Marco Di Napoli, titolari dell'inchiesta su un giro di tangenti, cocaina e prostitute con al centro Tarantini. Il cosiddetto Bari-gate. [MORE]
Negli uffici della Procura ci sono alcuni investigatori tra cui il tenente colonnello Salvatore Paglino, il finanziere indagato per stalking (ai danni della stessa De Nicolò), rivelazione di segreto d'ufficio e peculato, reato, quest'ultimo, per il quale è arrestato. L'interrogatorio inizia alle 9,30 e si conclude mezz'ora dopo (verbale depositato al tribunale del riesame di Bari nell'ambito dell'inchiesta sullo stesso Paglino).
Dall’interrogatorio di Scelsi e Di Napoli si evince che l’evento sarebbe risale al settembre 2009.
Su richiesta di Tarantini la escort vola da Bari alla capitale ("ho trovato il biglietto elettronico in aeroporto"). Il motivo della visita? "Al telefono Gianpaolo non mi ha voluto dire nulla, perché forse, non so, temeva già delle intercettazioni. Mi ha detto soltanto: "Vieni a Roma", io gli ho chiesto perché. "No, vieni a Roma, andiamo a cena". Pensavo che fosse una cosa tra me e lui, nel senso come era successo a Cortina o a Milano".
De Nicolò parla di una cena e di un dopo cena. A cui parteciparono una "quindicina" di ragazze provenienti da "varie parti d'Italia". Finito di mangiare, dice, "ero un po' in imbarazzo, nel senso, non conoscendo le persone lì, mi ero chiesta dove fossero finiti (Berlusconi e Tarantini), poi sono andata in un salottino e li ho visti parlare lì. Ho detto "cosa facciamo? È tardi!". Lui (Tarantini) ha detto: "No, oh, io me ne vado, tu fai quello che vuoi!". Un investigatore chiede a Terry: ""Fai quello che vuoi" o "sarebbe opportuno che tu rimanessi qua"? ". "No vabbè, l'ha detto in maniera diplomatica. Sì, era sottinteso che volesse che io rimanessi. Però non è stata una cosa obbligata. Lui ha detto: "Fai quello che senti".
Terry continua: "Sono rimasta a palazzo Grazioli fino alle undici, le dieci - dice Terry De Nicolò - . Il problema è che fuori c'erano tantissimi giornalisti, perché quel mattino io ricordo che lui aveva forse un discorso da fare, quindi era già tutto pienissimo di gente, il problema era poter uscire senza essere visti, si è dovuto aspettare fino a tardi, che magari i giornalisti andassero via, che però comunque non sono andati via, io li ho visti uscendo".
Per la cena e la notte a palazzo Grazioli Terry ha ricevuto denaro e regali. Denaro dal suo "agente", Tarantini; regali dal presidente del Consiglio. "Gianpaolo ha pagato l'aereo, l'hotel e sì, mi ha dato dei soldi, 1000 euro. Per partecipare alla cena. Me li ha dati all'hotel De Russie, prima di andare a palazzo Grazioli". E i regali del premier? "Degli anelli, delle collane. Bigiotteria. Ma li regalava a tutte le donne invitate. Quella sera - aggiunge - erano tante, non ricordo il numero esatto, forse quindici. Da Bari c'ero solo io. Erano nel salone, non so se le aveva portate Tarantini, non credo. Secondo me erano già direttamente amiche di Berlusconi e magari già si conoscevano".