Economia
La terapia d'urto di Confindustria: il progetto per mobilitare 316 miliardi in cinque anni
ROMA, 23 GENNAIO 2013 - «Serve una terapia d’urto». È questo il senso del documento programmatico che Confindustria presenterà ai partiti politici in vista delle elezioni. Il nostro Paese, si legge nel documento, necessita di un intervento drastico e veloce, capace di produrre «una forte discontinuità e produrre effetti economici immediati».
Nel progetto Crescere si può, si deve, riportato da Agi, Confindustria paventa «il rischio di una distruzione della nostra base industriale» e dichiara con forza la necessità di «rendere nuovamente competitive le nostre imprese, abbattendo i costi e sostenendo gli investimenti».[MORE]
La terapia d’urto auspicata si basa su due interventi fondamentali: il primo consiste nel «pagamento immediato di 48 miliardi di debiti commerciali accumulati da Stato ed enti locali», mentre il secondo prevede di «tagliare dell'8% il costo del lavoro nel manifatturiero e cancellare per tutti i settori l'Irap che grava sull'occupazione». In questo modo, continua il documento, si possono «mobilitare 316 miliardi di euro in cinque anni».
Se questi provvedimenti avranno successo, secondo Confindustria i miglioramenti saranno più che sensibili: «il tasso di crescita si innalzerà al 3%; il Pil aumenterà in cinque anni di 156 miliardi di euro (al netto dell'inflazione), +2.617 euro per abitante; l'occupazione si espanderà di 1,8 milioni di unità, il tasso di occupazione salirà al 60,6% nel 2018 dal 56,4% del 2013 (+4%) e il tasso di disoccupazione scenderà all'8,4% dal 12,3% atteso per il 2014».
(Foto: ilfoglio.it)
Giovanni Gaeta