Fantasticherie del cuore

La tentazione e la sua battaglia quotidiana con l'uomo

La tentazione non risparmia nessuno. Esplicita l’opera di D’Alì sulla tentazione di Sant’Antonio.
Non è un mistero il fatto che ci sia una parte del pensiero corrente che spinge perché l’uomo allarghi, fino all’impossibile, il confine della ricerca scientifica, sopra ogni regola e “creando” tutto ciò che possa essere necessario ai bisogni umani. Ma ogni desiderio umano è autentico diritto? La tentazione di voler superare la sapienza divina, prendendone il posto al centro dell’universo, è ormai assai raffinata. Scrive Mons. Di Bruno:“Se la scienza è onnipotente, perché sottometterla al volere di Dio fuori di essa? Perché sacrificare tutte le sue immense potenzialità ad un volere che non è in essa? Ciò che la scienza può, lo deve anche fare. Non vi dovrà essere alcun Dio sopra di essa. Essa è Dio per se stessa. Ma solo Dio è Dio. La verità della scienza è sempre da Dio”.[MORE]

Se la verità della scienza diventasse in toto la verità degli uomini, un baratro infernale andrebbe a posizionarsi in qualsiasi spazio sociale. Basta dare uno sguardo alla realtà odierna. Dove l’uomo ha superato con il suo falso potere ogni dettame umano di comunione, democrazia, rispetto per il prossimo, ha solo prodotto morte e violenza, mettendo all’angolo le fondamenta essenziali del vivere civile e la dignità di milioni di persone sventurate, donne e uomini, piccoli o grandi che siano. Leggo nei miei appunti di catechesi: “La luce non è la verità della luce. È Dio la verità della luce. Una natura nobile, alta come quella dell’uomo, non è la verità dell’uomo. La verità dell’uomo è solo Dio. L’onnipotenza della scienza non è la verità della scienza. Sempre Dio è la verità della scienza. Come Satana trasformò la luce in tenebre, come Eva mutò la vita in morte, così la scienza, senza la verità che le viene da Dio, si trasformerà in distruzione dell’intera umanità”.

Un credente non dovrebbe mai scordare che la vita è da Dio, non dalla creazione. Se si perde questa verità la stessa luce diventa tentazione e così la bellezza dell’umanità, nonché l’onnipotenza della scienza. L’essere umano ha avuto ogni cosa dal Creatore, ma per la vita bisogna attingere perennemente in Lui. Quando succede il contrario, al di là dei risultati immediati, tutto porterà naturalmente alla disintegrazione e morte. Sottovalutare la tentazione, guida di successo per le strade sbagliate, denota una rinuncia della propria appartenenza a Dio, per consegnarsi nelle mani della seduzione. Un atto grave che priva l’uomo della sua vera sapienza e lo fa cadere tra i tentacoli di un potere dagli impulsi imprevedibili. Di riflesso l’affermarsi di una società nella falsa luce e un errato concetto della perfezione della propria umanità. Lo stesso Gesù viene tentato nella sua divinità, ma la sua reazione come si legge in Matteo deve essere per ognuno una stella polare. 

“Vattene, Satana! Sta scritto infatti: Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai culto». Allora il diavolo lo lasciò, ed ecco, degli angeli gli si avvicinarono e lo servivano”. Il Figlio dell’Uomo era stato invogliato a non dipendere eternamente da Dio. Il rifiuto di seguire una strada fuori dall’armonia celeste è anche qui legato all’inconfutabile verità che la vita è solo il Padre. La gravità a cui porta la tentazione è il pensare a volte solo al risultato immediato. Se lo stesso Gesù avesse, come richiesto dal maligno, trasformato le pietre in pane avrebbe certamente nutrito il suo corpo, ma avrebbe privato di vita la sua divinità. L’uomo, se attraversato della cecità di qualsiasi forma di potere fine a sé stesso, diventa un fantoccio nelle mani della tentazione e rischia di perdere la sua vera natura. E’ così perdente l’idea di poter governare, ad esempio, quei vari processi di ricerca che, senza la scienza di sé, sono di solito trasformabili in un diretto motivo di sconfitta.

Egidio Chiarella

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