Fantasticherie del cuore

La tecnologia avanzata e l’Angelo custode

Ho pensato, prima di scrivere questa breve riflessione domenicale, se i numerosi lettori che mi seguono siano interessati a leggere qualcosa sull’Angelo custode e la fede quotidiana dell’uomo. È roba per bambini? È una favola per dipingere un mondo a cui aspirare? La fede è forse un elemento datato in un mondo attraversato da una sensazionale rivoluzione tecnologica, dove tutto si sta robotizzando? Certo cambiano le abitudini; la realtà del lavoro e delle professioni viene di continuo sovvertita e così le sue relative funzioni produttive. In questo nuovo quadro ha senso parlare allora di Angelo custode e di fede? Capisco un non credente, ma chi dice di essere un cristiano non può non ritenere vera la sua presenza, pena la perdita di un contatto soprannaturale invisibile, ma necessario all’evolversi in positivo di tutto ciò che sia naturale intorno a lui.

Il teologo in proposito scrive: “La fede della Chiesa confessa che il Signore affida ad ogni anima un Angelo, perché sia esso a spingerla verso la via del bene e ad allontanarla dalla via del male. Perché la voce dell’Angelo custode sia ascoltata è necessario che l’anima invochi il suo Custode celeste e chieda”. Non c’è altro da spiegare o di aggiungere, né tantomeno debba il sottoscritto convincervi a credere. Chi segue la Parola e si nutre alla sua fonte sapienziale sa che il Signore è sempre in ascolto delle proprie invocazioni e la presenza di una figura celeste, prossima in ogni istante ad ognuno, rende più percettibile la connessione con il cielo e soprattutto con il Figlio dell’uomo. L’Angelo custode è un atto d’amore del Signore nei confronti dell’essere umano. Se difetta il contatto con lui significa essere disinteressati e mancare di scarsa sensibilità spirituale.

Leggo tra le righe di una nota teologica: “Onorare l’Angelo Custode è vera pietà cristiana. Mai Lui delude coloro che lo invocano. Sempre Lui è pronto per portare la nostra voce alla Madre di Dio, che è la loro Regina, o al loro Re che è Gesù Signore. Per l’Angelo Custode è grande onore presentare la preghiera del suo assistito”. Ci sarà a questo punto la risata “legittima” di chi è schiavo di una società teleguidata e materializzata fino all’inverosimile, ma anche lui, se un giorno lo vorrà, potrà rapportarsi con questo potente strumento di Dio. È chiaro che il suo cuore dovrà essere fasciato da una fede limpida e obbediente, capace di perseverare nella luce del vangelo senza mai stancarsi, diventando così scudo quotidiano verso ogni tentazione. Noi siamo ciò che decidiamo di essere. Dio ha dato la facoltà ad ognuno di scegliere tra il bene e il male, tra il giusto e l’ingiusto.

Il Signore è sempre con l’uomo. Non è mai assente! I vuoti della vita e le sue disgrazie fuoriescono dall’animo umano e non dalla volontà divina. Continua il teologo del Signore: “Gesù è come il sole. Lui sempre brillerà di grazia, verità, vita eterna per noi. Se però noi ci nascondiamo in una caverna, nella caverna del peccato, i suoi raggi non potranno mai colpirci. Abbiamo posto una barriera potente tra noi e Lui. Se usciamo dalla caverna, la sua luce è là”. Una luce che è cosa unica con l’Angelo custode, pronta ad illuminare le menti e i cuori posti nell’era tecnologica più avanzata, salvando azioni e posizioni dell’uomo che rendono precarie le attese e le speranze della gente. In tempi brevi le famiglie, le relazioni umane, la politica calante, le finanze alterate, gli ambiti lavorativi, la produzione innovativa, lo stato sociale godrebbero di una corposa iniezione di fiducia.

Egidio Chiarella

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