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Riceviamo e pubblichiamo
Perché il crocefisso non c’è in alcune scuole primarie nonostante la normativa indichi il contrario? ”La Bologna che c’è” si è attivata attraverso segnalazioni alla Direzione Regionale Emila Romagna e al Ministro della pubblica istruzione
BOLOGNA 27 SETTEMBRE 2014 - Con l'inizio dell'anno scolastico, diversi genitori della Provincia di Bologna, ci hanno segnalato il fatto che, nonostante precise direttive del Ministero e della direzione regionale scolastica dell'Emilia-Romagna, in molte classi delle scuole primarie non è affisso il crocefisso.
“In una lettera alla direzione regionale scolastica dell’Emilia Romagna – dichiaraFabio Garagnani – e facendo presente le precedenti iniziative, alle quali ha sempre risposto il Ministro della pubblica istruzione, ho sollecitato provvedimenti chiari al riguardo ed iniziative conseguenti presso i dirigenti scolastici dell'Emilia Romagna”.
Abbiamo già inoltrato anche una lettera al Ministro della pubblica istruzione, basandoci anche sulle interpellanze presentate da Garagnani,quando ancora Deputato, ed alle quali tutti i ministri succedutisi in questi anni hanno risposto positivamente indicando nel “Crocefisso “non solo un simbolo per i credenti, ma anche un segno emblematico della nostra tradizione culturale ed identità.
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Rileviamo, che in un momento diffuso e preoccupante di indifferenza e d'innanzi a nuovi e vecchi fondamentalismi, la difesa della identità culturale e spirituale del nostro popolo ed in primis delle giovani generazioni, rappresentata dal crocefisso,come riconosciuto dalla Corte Europea e Costituzionale è un segno distintivo della nostra identità nazionale ed europea.
Per citare un caso concreto, avvenuto anche esso all'inizio del precedente anno scolastico, basta ricordare la rimozione del crocefisso alle scuole Bombicci di Bologna, in una prima classe, che faceva seguito tra l’altro a precedenti rimozioni, senza che il dirigente scolastico abbia posto in essere un qualche intervento, nonostante la normativa in vigore.Normativa confermata da una sentenza del Tar Veneto che ha attestato la validità nelle scuole di questo simbolo come emblema della nostra storia ed identità.
Quando avvengono casi di rimozione di crocefissi da luoghi pubblici o, come in questo caso da aule scolastiche, si assiste ad un rimpallo di responsabilità da parte di chi dovrebbe intervenire e non può essere consentito a singoli insegnanti di disattendere le indicazioni della legge.
A questo punto chiediamo che la legge sia rispettata e che i genitori non si facciano intimidire da pressioni di certi insegnanti o dirigenti scolastici che dovrebbero fare puramente e semplicemente il loro dovere! E poi, si dice che la scuola bolognese non è politicizzata! Anche questo, anzi soprattutto questo è un problema di libertà oltre che di civiltà e rispetto.
Fonte (Link La Bologna che c'è)