Cultura e Spettacolo

La Repubblica Universale di Filadelfia ultimo movimento di ispirazione mazziniana

LAMEZIA TERME (CZ) 25 MAGGIO - A distanza di oltre un secolo e mezzo dall’Unità d’Italia, restituire un senso alla storia risorgimentale di Filadelfia e a tutti i personaggi, noti e meno noti, che la individuarono come simbolo di libertà, è l’obiettivo principale del libro “ La Repubblica Universale di Filadelfia. Utopia, Rivoluzione e Riformismo nel progresso risorgimentale 1799-1870” scritto da Vito Rondinelli, impegnato da un decennio in una ricerca di fonti riguardanti l’identità storica, sociale e culturale della Calabria. Il libro è stato presentato nell’ambito della rassegna “Il Maggio dei Libri 2017” organizzata dal Sistema Bibliotecario Lametino e dal Comune di Lamezia Terme.[MORE]

A conversare con l’autore lo storico Vincenzo Villella che ha affermato che si tratta di un pezzo di storia del Meridione non inserita nei testi scolastici ma di grande importanza perché ci fa prendere coscienza della partecipazione dei meridionali alla svolta democratica data al processo unitario d’Italia che si stava concludendo. In effetti la Repubblica di Filadelfia rappresenta l’ultimo atto di movimento di ispirazione mazziniana sorto in provincia di Catanzaro dove gli ideali di libertà e democrazia avevano conquistato alcune frange sociali pronte ad insorgere non intendendo rassegnarsi al consolidamento di un assetto monarchico in atto.

Da una storia marginale emerge un’umanità in movimento che voleva modificare il corso della storia che, purtroppo, indifferenza e pregiudizi hanno contribuito a rimuovere , a rendere impresentabile agli occhi una società che l’ha oscurata. L’insurrezione iniziò il mattino del 7 maggio al comando di Ricciotti Garibaldi, Giuseppe Giampà, Raffaele Piccoli, che, dopo il fallimento di inutili trattative, occuparono il Comune, liberarono i carcerati e inalberarono la bandiera repubblicana. Il sogno repubblicano, però, svanì subito quando in paese un battagione del 69° fanteria si scontrò con i rivoltosi , lasciando sul campo 8 morti e 24 feriti. Da parte loro i rivoltosi non intendevano uccidere nessuno ma solo fraternizzare con l’esercito e per questo furono tacciati ingiustamente di essere vigliacchi e paurosi . «La Repubblica Universale di Filadelfia – ha affermato lo storico Villella - rappresenta il fatto storico centrale del libro per la sua valenza ideale e simbolica e la chiusura del movimento risorgimentale ma in un modo che lascia la questione nazionale aperta. I patrioti compresero prima di altri che solo l’unificazione in una Repubblica democratica avrebbe garantito all’Italia uno sviluppo equilibrato e solidale, ma pagarono un prezzo altissimo.

E - ha concluso - a nessuno di questi eroi fu intitolata una via, una piazza». L’evento, anche se di pochissima durata, tuttavia rimane memorabile e si stratifica nella memoria collettiva come un motto di spirito: faccio l’ottomaggio.
Foto: Vincenzo Villella e Vito Rondinelli

Lina Latelli Nucifero