Politica

Intervista di Monti al Wsj, si infiammano Pdl e sindacati

ROMA, 07 AGOSTO 2012- Altro che Nerone, a rendere incandescente il clima politico italiano, ci pensa il Wall Street Journal che, ha deciso di rendere pubblica, oggi, un'intervista rilasciata il mese scorso da Mario Monti, in cui si legge, "Se il precedente governo fosse ancora in carica, ora lo spread italiano sarebbe a 1200 o qualcosa di simile".

Immediata la dura replica del Popolo della Libertà.Per Fabrizio Cicchitto, capogruppo del Pdl a Montecitorio, "Dal premier una provocazione inutile e stupida. Abbiamo l'impressione che il presidente Monti dovrebbe avere una maggiore sobrietà nelle sue interviste a giornali esteri. Capiamo che gli può risultare sgradito il fatto che il saliscendi degli spread sta avvenendo anche durante il suo governo e che ciò può averlo innervosito, ma questo non giustifica una provocazione tanto inutile quanto stupida che rinviamo al mittente". [MORE]

Nonostante ciò, la Camera si è espressa a favore della fiducia sul decreto spending review con 403 sì, 86 no e 17 astenuti (il voto finale sul testo è atteso alle 15.45). A causa di tutto ciò, Palazzo Chigi ha ritenuto opportuno fare delle precisazioni, "Non c'è alcuna intenzione polemica nei confronti del passato esecutivo". Si tratta solo di una stima. Quella cifra - 1200 - viene da una proiezione degli effetti della speculazione sul nostro paese se non si fossero dati segni di discontinuità con il passato. E' noto che lo spread in sei mesi era salito dai 150 punti base di maggio ai 550 di novembre".

Comunque sia, nella citata intervista rilasciata al quotidiano americano, Monti si auspica che "il mio governo possa aiutare gli italiani a modificare la loro mentalità. E questo non vuol dire che io voglio sostituire la mentalità degli italiani con quella dei tedeschi. Ma ci sono alcuni aspetti dei comportamenti italiani, come per esempio la solidarietà spinta fino a livello di collusione, che sono alla radice di cose come l'evasione fiscale, che il mio governo sta combattendo con impegno e strumenti senza precedenti".

Il premier aggiunge poi, "Ho sempre pensato che la pratica della concertazione sia stata seguita in modo troppo estensivo nel passato. La concertazione è come il dentifricio, se non metti il tappo fuoriesce". Questa affermazione, a sua volta, induce il leader Cisl, Raffaele Bonanni a replicare, "La concertazione è strada obbligata. Monti confonde l'inciucismo dei partiti della seconda Repubblica con la concertazione". Bonnanni prosegue sostenendo che, "E' davvero sconfortante che il premier non capisca che in momenti come questi, di gran lunga peggiori di quelli già vissuti, solo un moto collettivo generato anche dalle rappresentanze sociali, fortunatamente molto forti in Italia, possa toglierci da questa condizione mortificante". Attacco anche da Giovanni Centrella, leader dell'Ugl, "Monti è lontano dal mondo reale, lontano da quello che ha portato di positivo fino ad oggi la concertazione che resta la strada maestra. Scenda tra la gente , nel mondo vero, così si renderà conto che è l'unica strada". E conclude dicendo, "Sarà un autunno caldissimo".

In questo clima arroventato a Monti, non resta che trvare un po' di sollievo dalle parole di sostegno del Wsj che di lui scrive, "Il professore rappresenta un'anomalia in Europa: un leader non eletto chiamato a realizzare impopolari cambiamenti nei cui confronti i politici del paese erano riluttanti. Monti fa affidamento sulla tolleranza dei principali partiti politici italiani e non ha un suo potere di base, ad eccezione della sua credibilità personale", aggiungendo, inoltre, che "La sua natura disciplinata è più tedesca che italiana, mentre il suo senso dell'umorismo è decisamente più britannico".

Rosy Merola