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La Regione e la Basilica di Paola ricordano Nicolò Picardo

PAOLA (CS), 7 MAGGIO 2013 - L’assessore regionale alla cultura Mario Caligiuri parteciperà, in rappresentanza del Presidente Giuseppe Scopelliti, alla messa solenne per ricordare Nicolò Picardo che sarà officiata da Padre Rocco Benvenuto, Padre provinciale dei Minini, nel Santuario di San Francesco a Paola, domenica prossima, 12 maggio, alle ore 11.30.

La santa messa verrà celebrata in concomitanza con la canonizzazione degli 800 martiri di Otranto da parte di papa Francesco in Vaticano, la prima del suo pontificato.

“Valorizzare le tantissime personalità che ieri e oggi illustrano la nostra terra – ha dichiarato Caligiuri, il quale ha stimolato e avviato una serie di iniziative per ricordare Nicolò Picardo - è una strategia importante della Regione Calabria per promuovere la nostra storia e la nostra cultura, grazie alle quali promuovere identità e sviluppo”. L’assessore ha, poi, fatto cenno agli eventi storici partendo dal 1480 “quando – ha detto - oltre 800 cittadini di Otranto vennero decapitati dai Turchi per essersi rifiutati di abiurare alla fede cattolica, e le cui reliquie sono venerate nella magnifica Cattedrale della città. Il re Ferrante I di Napoli inviò alla riconquista di Otranto il figlio Alfonso, duca di Calabria, che respinse l’invasione dopo aspri combattimenti. Negli scontri – ha ricordato Caligiuri - perse la vita il comandante della cavalleria delle truppe di Alfonso d'Aragona, Nicolò Picardo di Paola, amico fraterno di Francesco, il futuro Santo della Calabria”.

Padre Benvenuto ha, invece, sottolineato come “anche in questa triste circostanza, abbiamo una fulgida testimonianza sull'impegno di San Francesco a favore della pace”.

All'ingresso del Santuario di Paola si conserva una colonna di marmo, oggi sormontata da una croce. San Francesco impose al Picardo di portarla dalla spiaggia al convento e, secondo la tradizione, con grande meraviglia del nobile, questi riuscì a salirla agevolmente nonostante la mole ed il peso.

La figura di Picardo è così tratteggiata dal cappuccino Giovanni Fiore da Cropani nel libro "Della Calabria Illustrata", curato da Ulderico Nisticò e pubblicato da Rubbettino: “La notte medesima, nella quale nacque San Francesco patriarca de ‟Minimi", venne alla luce di altissimo lignaggio Nicolò Picardo; così onorando la medesima città di Paola Francesco confessore e Nicolò martire. Venuto intanto Nicolò agli anni, si applicò alla milizia, nella quale riuscendo valoroso, il re Ferdinando lo fé capitan di cavalli della sua guardia; passò poi capitan di cavalli con Alfonso duca di Calabria nelle guerre d’Otranto assediata dal Turco.

Non erano né senza sangue nemico, né senza gloria sua e de’ suoi le spesse scaramucce, che contro di quelli quasi ogni dì egli sortiva; onde mezzo confusi non sapevano, come o averlo nelle mani vivo, o levarselo da dietro le spalle, morto. Ordinò per tanto Agmet generale de’ Turchi, che contro di lui singolarmente si drizzassero, qualunque elleno si fossero, le offese. Scavata dunque una gran fossa, e covertala d’insidiose frondi, il dì seguente vel portarono i perfidi fingendo paurosa fuga; onde cadutovi incauto, l’ebbero vivo nelle mani.

Che non fecero gli empi, ora con promesse, ora con minacce, per guadagnarlo a Maometto? Ma egli saldo a Cristo, per amor di cui avea intrapreso il combattere, rifiutando ogni offerta e spregiando ogni qualunque minaccia, fu perciò sentenziato alla morte, qual incontrò a ginocchio piegato, con occhio alzato al cielo, e con la bocca sempre ripetendo la confessione della Fede, unica, e sola cagione del suo morire. Così moriva Nicolò in Otranto, e così vedeva di Paola s. Francesco, onde tosto il pubblicò Martire nella Chiesa, e glorioso nel Cielo”.[MORE]